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Messina, nubi da diradare sull’Istituto Collereale. Sotto la lente l’erogazione dei servizi, i livelli occupazionali e i debiti storici

L’edificio di via del Santo che ospita l’Istituto Collereale a Messina

C’è chi solleva dubbi in città sul presente e sul futuro dell’Ipab Collereale. E c’è chi invece getta acqua sul fuoco delle preoccupazioni. Tiene banco, in questi giorni, la vicenda della Casa di ospitalità e asili d’infanzia di via Catania, con i sindacati che stanno alla finestra e il Cda della struttura che invece tira le prime somme.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è rappresentata dalla vendita in blocco del compendio immobiliare localizzato sul viale San Martino. Focus, nello specifico, sull’isolato 154 ex Rotino, oggi al centro di una trattativa privata, dopo una precedente operazione con acquirenti cinesi, che avevano messo sul piatto 47 milioni di euro. Ma l’affare è sfumato e ora sono in corso le procedure per la cessione a una cifra non inferiore ai 14 milioni di euro. «Fino a oggi (ieri, ndc) ci sono pervenute offerte che stiamo valutando – afferma monsignor Nino Caminiti, presidente del Consiglio d’amministrazione dell’Ipab –. L’iter per l’alienazione del bene è in pieno svolgimento. Pensavamo già di venderlo prima della pandemia, poi il Covid ha rallentato tutto e adesso stiamo accelerando». Ma qual è il vero motivo della cessione dell’edificio in pieno centro cittadino? «Con la vendita – aggiunge mons. Caminiti – ricaveremmo ingenti somme da utilizzare per ripianare debiti storici, che ammontano a circa 5 milioni di euro, e corrispondere tutti gli emolumenti agli operatori». Dipendenti dislocati nelle tre sezioni del “Collereale”, che ammontano a un centinaio di unità di personale. Ma col gruzzoletto in entrata si farebbe anche fronte a nuovi investimenti, specialmente all’acquisto di attrezzature a disposizione dell’Istituzione pubblica di assistenza e beneficenza.

Quanto agli altri temi oggetti di allarme e chiacchiericcio, lo stesso Cda, in un comunicato stampa diffuso ieri, si affretta a precisare che «non esiste alcuna comunicazione relativa a uno stato di crisi», «gli stipendi ai dipendenti sono regolarmente corrisposti ogni mese», «tutti i bilanci dell’Ipab Collereale risultano regolarmente approvati dall’Organo di vigilanza regionale». E ancora: «Gli affitti degli immobili locati vengono regolarmente riscossi, ad eccezione dei conduttori morosi per i quali l’Ente ha avviato le procedure giudiziali per il recupero del credito».

Tra questi figurerebbe la Messina Social City, che ha in locazione alcune stanze della struttura di via Catania in cui sono stati trasferite Casa Serena e l’ex Casa di Vincenzo e in cui operano addetti della stessa azienda speciale di Palazzo Zanca. All’appello mancherebbero tre mensilità, arretrati che a quanto pare verranno saldati appena il Comune girerà apposite risorse alla Social City.

Sul fronte occupazionale, la governance dell’Istituto sottolinea che nessun lavoratore perderà il posto e che anzi la riunione convocata per oggi «riguarda scelte di modelli gestionali che si intendono condividere con gli stessi e con i loro rappresentanti». Last but not least, il capitolo dell’isolato 154 di viale San Martino: «L’alienazione – spiega monsignor Nino Caminiti – è finalizzata al miglioramento dei servizi in atto erogati agli anziani e a realizzare investimenti destinati a ulteriori attività, oltre che al pagamento di somme all’Erario a seguito di decisioni giudiziali».

Proprio la gestione dell’Ipab Collereale è stata al centro di un confronto tenutosi ieri, al quale ha partecipato, tra gli altri, la segretaria generale della Cisl Fp Messina Giovanna Bicchieri: «Abbiamo avuto riscontri positivi – ammette –. Non vedo, sinceramente, chissà quali criticità, anche se vigileremo sulla corresponsione delle spettanze e del dovuto a tutti i lavoratori, compresi quelli della compartecipata “Spes-Il principe”. A proposito dell’operazione della vendita dell’immobile sul Viale, sappiamo che servirà a risanare i bilanci. L’importante è anche che siano migliorati i servizi a beneficio degli ospiti». Dal canto suo, la Funzione pubblica della Cgil Messina, attraverso il segretario generale Francesco Fucile, sottolinea che «l’evoluzione della situazione sarà seguita con attenzione, specialmente per quel che concerne le attività erogate dalla società collegata “Il principe” e il suo personale, nell’interesse quindi degli utenti e degli operatori. Chiederemo comunque un incontro chiarificatore al Consiglio d’amministrazione dell’Istituto Collereale», conclude Fucile. Tutte le vicende afferenti quest’ultima sono anche sotto la lente d’ingrandimento della Uil Flp Messina e del suo segretario Livio Andronico.

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