A quindici anni dalla concessione edilizia in sanatoria per un ampliamento realizzato in una zona “B” del vigente Prg, il proprietario di un immobile situato in contrada Spinesante, si è visto notificato – dopo un tardivo parere della Soprintendenza di Messina – una ordinanza con la quale si dispone la rimessione in pristino dello stato dei luoghi, a proprie spese, da eseguirsi con la demolizione dell'ampliamento entro il termine di 90 giorni, in relazione alla pratica di concessione in sanatoria che risale, appunto al 2008 Adesso i giudici della prima Sezione del Tribunale amministrativo di Catania, su ricorso a firma degli avvocati Angela Maria Pino e Rosario Pio Lizio, presentato contro l’Assessorato regionale Beni culturali – Soprintendenza di Messina, difesi dall'Avvocatura distrettuale Catania e nei confronti del Comune di Barcellona chiamato ad emettere l'ordinanza a seguito del parere della Soprintendenza (non costituito in giudizio) hanno accolto l’istanza cautelare del proprietario dell'immobile, e per l’effetto, hanno sospeso l’efficacia del provvedimento impugnato. Lo stesso tribunale amministrativo ha fissato per la trattazione di merito del ricorso la prima udienza pubblica del mese di maggio 2025. Nelle more i giudici amministrativi hanno stabilito che «al fine del decidere, è necessario che il Comune di Barcellona – entro sessanta giorni dalla comunicazione dell'ordinanza – renda documentati chiarimenti in ordine all’area in cui insiste il manufatto». E non è il solo caso per il quale è stata applicata con effetti retroattivi una circolare del 2022. Gli avvocato Angela Maria Pino e Rosario Pio Lizio hanno sostenuto nel ricorso: “La Soprintendenza di Messina, a distanza di ben 15 anni, considerava erroneamente applicabile al caso la circolare numero 2 del Dipartimento dei Beni Culturali – Servizio Tutela, del 30 dicembre 2022, richiamando la stessa circolare del Dipartimento Beni culturali- Servizio Tutela rispetto ad una istanza che era stata già definita con concessione edilizia in sanatoria emessa nell’anno 2015, per la quale la Soprintendenza aveva già espresso parere, con cui escludeva la propria competenza rientrando tale manufatto in zona B del vigente Prg». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina