
Il 5 dicembre del 2022 il Consiglio dell’Unione europea ha espresso il proprio orientamento sulle priorità di assoluta rilevanza per l’Italia nell’ambito delle Reti di trasporto continentali. Tra conferme e novità, il nostro Paese, in quell’occasione si è vista riconoscere l’inclusione di Civitavecchia nella Eete dei porti “Core”, il completamento della Dorsale Adriatica nella Rete di rango “Extended Core”, le proposte relative alla Rete “Comprehensive”, (la Statale Jonica, la sezione ferroviaria Taranto-Brindisi, due tratte transfrontaliere con la Francia e l’Austria) e ai “Nodi” (7 nuovi porti, 3 aeroporti e 10 interporti). E in questo scenario, il collegamento stabile nello Stretto di Messina è stato inserito nella mappa come sezione pianificata stradale e ferroviaria, appartenente sia alla Rete di rango Centrale sia al Corridoio Scandinavo-Mediterraneo. E questo è stato un passaggio cruciale, perché, dopo decenni di confusione (a causa dell’Italia e dei suoi Governi, non dell’Europa), il collegamento stabile è tornato a essere, come va ripetendo il vicepremier Matteo Salvini, opera di assoluta rilevanza europea.
Lo stesso Salvini ha dichiarato ieri di aver avviato le necessarie interlocuzioni con la “Bei”, la Banca europea degli investimenti chiamata a co-finanziare la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina.
Interlocuzione che vedrà protagonista la rappresentante dell’Italia nel Consiglio di amministrazione della “Bei”, la dottoressa Francesca Utili, dirigente del Dipartimento relazioni internazionali del ministero dell’Economia. Il Cda della “Bei” ha il potere esclusivo di decidere in merito a prestiti, garanzie e investimenti. Vi fanno parte 28 amministratori, ognuno in rappresentanza dello Stato mebro della Ue. Le decisioni della “bei” sono prese con una maggioranza composta da almeno un terzo dei soci aventi diritto di voto e rappresentanti almeno il 50% del capitale sottoscritto. Le finalità della Banca europea per gli investimenti, che ha sede a Lussemburgo ed è presieduta dal tedesco Werner Hoyer (già al suo secondo mandato, iniziato nel 2018), in realtà non sono note al grande pubblico. La “Bei” fornisce finanziamenti «per progetti che contribuiscono a realizzare gli obiettivi dell’Ue, sia all’interno che al di fuori dell’Unione».
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3 Commenti
Rosario Terranova
20/10/2023 09:03
È certamente una notizia importante confermata che il ponte è una infrastruttura civile di rango europeo. Ciò significa che il ponte è ritenuto una infrastruttura di collegamento inter-nazionale e, quindi, va finanziata anche con fondi europei. La costruzione di una infrastruttura così importante è collegata a quella, già in esecuzione, al raddoppio della tratte ferroviarie MESSINA-CATANIA E MESSINA -PALERMO. Alla costruzione, già avanzata della tratta australe Catania - Siracusa e decine di altre opere civili di collegamento e non. Per non parlare delle tante opere connesse alla costruzione del ponte tra le quali la unificazione della rete autostradale siciliana ccon quella quella nazionale attraverso la continuazione della rete autostradale che vede il.ponte come l'infrastruttura necessaria per unire Sicilia e Calabria. Per non parlare poi della realizzazione della metropolitana che arriva all'aeroporto di Reggio Calabria. Oggi che si può realizzare tanto (e di più) mi sembra di dare una grande e significativa risposta all'articolo della Costituzione sul tema della 'UNITÀ E ISCINDIBILITÀ della NAZIONE".
Giovanni cucinotta
20/10/2023 09:03
La BEI non è un ente di beneficenza, ma una banca. Finanziare il Ponte con un prestito BEI, Non è "gratuitamente ", così come il superbonus 110%.
Giuseppe
21/10/2023 15:51
Certo ero già convinto che il ponte che unirà Calabria e Sicilia sarà di vitale importanza per lo sviluppo di queste due regioni. La decisione della Bei avalla fortemente e motivata la mia decisione. Che si inizi subito la costruzione.