Messina

Domenica 24 Novembre 2024

Ateneo di Messina, sarà corsa a tre: si candida anche Giovanni Moschella. A inizio dicembre il nuovo rettore

Giovanni Moschella

C’è un terzo candidato al rettorato dell’Università di Messina. Dopo Michele Limosani e Giovanna Spatari, stamattina Giovanni Moschella, docente di Istituzioni di diritto pubblico, ex direttore del dipartimento di scienze politiche e giuridiche e soprattutto, fino a poco più di mese fa, ex prorettore vicario, ha sciolto ogni riserva e ha annunciato, tramite una lettera inviata ai colleghi, la propria candidatura. La tornata elettorale (oggi sarà ufficiale il decreto di indizione firmato dal decano, il prof. Antonio Panebianco) inizierà giovedì 23 novembre per concludersi, con l’eventuale ballottaggio, il 1. dicembre. Inizia, dunque, il percorso che dovrà portare ad una nuova governance, dopo le dimissioni da rettore di Salvatore Cuzzocrea, travolto dalla bufera sui maxi-rimborsi e i pagamenti dell’Ateneo in favore dell’azienda agricola di sua proprietà. E in corsa ci sarà, dunque, anche uno dei suoi più stretti collaboratori di questi anni di mandato, quel Giovanni Moschella già in odore di candidatura nel 2018, per il dopo Navarra, e che a settembre ha annunciato le sue dimissioni da vicario in rottura con Cuzzocrea, a causa di un rapporto di fiducia ormai incrinato.

L'annuncio

Questo il testo della lettera inviata da Moschella agli altri docenti dell’Ateneo: “Carissime e carissimi, la nostra Università sta attraversando un momento difficile, nel quale lo spirito costruttivo di molti è ostacolato da un clima di scontro e di accesa conflittualità tra opposti schieramenti. Soltanto attraverso un forte senso di responsabilità, un’attenta riflessione e un serio impegno da parte di tutti, l’istituzione universitaria può recuperare quel ruolo di libera comunità di pensiero che le è proprio. La campagna elettorale per l’elezione del prossimo Rettore deve rappresentare l’occasione per un dibattito leale, partecipato e focalizzato sulle idee e sui progetti. Occorre, innanzitutto, fare chiarezza sui valori nei quali ci riconosciamo: osservanza delle regole, trasparenza, rispetto della persona e della sua dignità. È necessario riaffermare la rilevanza sociale dell’istituzione universitaria per rispondere alle esigenze della comunità e, in particolare, delle sue studentesse e dei suoi studenti, che chiedono all’Università gli strumenti adeguati a costruire con successo e ottimismo il proprio futuro. Ci sono alcuni punti fermi, consolidati soprattutto negli ultimi anni, da cui ritengo che non si possa prescindere: la qualità delle politiche di reclutamento, con particolare riguardo al percorso dei giovani ricercatori, e a quelle di incentivazione dell’ attività di ricerca; la portata degli investimenti nelle infrastrutture, che consentirà nei prossimi anni di destinare risorse e progettualità in ambiti che necessitano di ulteriori interventi (l’incremento dei servizi agli studenti, la formazione del personale tecnico-amministrativo); il potenziamento e la razionalizzazione dell’offerta didattica, per rispondere alle sfide, sempre in continua evoluzione, del mercato del lavoro. Alla tutela di tali valori e al perseguimento di questi obiettivi ho costantemente ispirato la mia attività istituzionale, prima come Preside della Facoltà di Economia, poi come Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche e, infine, come Prorettore Vicario dell’Ateneo. Fino ad oggi sono rimasti del tutto assenti dal dibattito elettorale, o comunque non sufficientemente approfonditi, alcuni temi fondamentali che pure costituiscono il presupposto di un’equilibrata ed efficace politica di sviluppo della nostra Università: fra questi, ad esempio, una più chiara e netta distinzione tra organi di indirizzo politico e attività amministrativa, al fine di valorizzare competenze e professionalità del personale tecnico-amministrativo; un maggiore coinvolgimento nelle politiche di Ateneo, pur nell’ambito dei rispettivi ruoli, dei diversi soggetti istituzionali (a partire dai Dipartimenti); l’adozione di interventi volti ad assicurare una piena ed effettiva garanzia del diritto allo studio (dalle esigenze abitative al supporto alla didattica). L’Università, in ragione della sua primaria funzione culturale e sociale, deve continuare ad essere un punto di riferimento per il territorio e per le sue Istituzioni. A questo proposito, va sottolineato il ruolo centrale che il Policlinico universitario riveste per l’alta valenza scientifica dei suoi operatori e per la ricaduta che l’attività assistenziale ha sul territorio e sulla tutela di un diritto fondamentale dei cittadini come quello alla salute. Per tale ragione reputo necessaria, dopo le tensioni e le divisioni di questi anni, una fase di serenità che consenta, anche in forza degli ingenti investimenti effettuati, di lavorare con fiducia e tranquillità alla ricerca scientifica ed all’attività assistenziale. L’obiettivo da perseguire è quello di avviare un percorso condiviso fra tutte le parti coinvolte, che renda il Policlinico un polo realmente attrattivo per il Mezzogiorno d’Italia. Nelle tante, lusinghiere, sollecitazioni che mi sono state rivolte in queste settimane da colleghe e colleghi docenti e del personale tecnico- amministrativo, nonché da studentesse e studenti, ho percepito una condivisione di valori e di obiettivi che mi induce a candidarmi alla carica di Rettore dell’Università degli Studi di Messina per il sessennio 2024-2030. In una fase cruciale per la nostra comunità è necessario uno scatto d’orgoglio, che restituisca a tutte le componenti dell’Ateneo il senso di appartenenza e di unità”.

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