C'è un nuovo passaggio giudiziario per la tragica morte del piccolo Alessandro Riccina, avvenuta nell'ormai lontano 30 settembre del 2005, deceduto a seguito della caduta di qualche giorno prima nel corridoio di accesso ai locali tecnici di servizio della piscina e della palestra, all’interno di Villa Dante. Questo per la mancata collocazione della lastra posta sulla ringhiera che delimitativa il corridoio.
Dopo ben tre gradi di processo penale, nel corso del quale i genitori e i fratelli del piccolo Alessandro sono stati assistiti dall'avvocato Gaetano Picciolo, finalmente, il Tribunale di Messina, con la sentenza pronunciata nei giorni scorsi dal giudice Mauro Mirenna, ha posto la parola fine alla vicenda risarcitoria in sede civile, condannando il funzionario Francesco Fagioli e il Comune di Messina a risarcire ai familiari i danni, quantificandoli complessivamente in oltre di 800mila euro, oltre gli interessi maturati dal 2005, e al pagamento di tutte le spese legali liquidate sia in sede penale che in sede civile. In sede civile i familiari sono stati assistiti dagli avvocati Gaetano Picciolo e Marco Iacono.
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