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Il fascicolo non si trova e l'udienza è rinviata: anche così si rischia la prescrizione a Messina

Non credevano ai loro occhi, anzi alle loro orecchie, quanti in aula ascoltavano le parole pronunciate dal giudice di Palazzo Piacentini che, allargando le braccia, invitava tutti a una nuova adunanza.

Non c’è traccia del fascicolo. Udienza rinviata. Non credevano ai loro occhi, anzi alle loro orecchie, quanti in aula ascoltavano le parole pronunciate dal giudice di Palazzo Piacentini che, allargando le braccia, invitava tutti a una nuova adunanza. Una vicenda surreale ma realissima, oggetto di una lettera trasmessa dall’avvocato Giovanni Li Destri al presidente facente funzioni del Tribunale di Messina Massimiliano Micali e al dirigente amministrativo dello stesso Palazzo di giustizia.
Il legale, che difende il Comune di Santa Venerina in un procedimento penale che si sta celebrando in riva allo Stretto, rimarca che «il 7 aprile 2023, il giudice designato, come prassi, dopo gli adempimenti introduttivi e una prima deliberazione sulle richieste di prove rinviò per il prosieguo all’udienza di mercoledì scorso». Giorno in cui «ci è stato comunicato – scrive Li Destri – che il fascicolo (caso nella mia esperienza più unico che raro), nonostante accurate ricerche, non si trovava». Ed ecco le conseguenze: «L’udienza andata a vuoto, i due testimoni, convocati inutilmente e onerati di una defatigante trasferta, invitati a ricomparire, ma soprattutto un (ulteriore) differimento, disposto obtorto collo dal giudice, al 18 marzo 2024, solo in parte coperto dalla sospensione dei termini di prescrizione». Ed è proprio questo il nodo. «È concreto e temo attuale – aggiunge l’avvocato – il rischio che il procedimento veleggi verso la prescrizione (spesso sinonimo di denegata giustizia)». Peraltro, la prossima udienza, il 18 marzo, «nel corso della quale dovrebbe iniziare l’istruttoria dibattimentale, si celebrerà dopo oltre due anni dal decreto che dispone il giudizio e a meno di due anni dal momento in cui il reato si estinguerebbe». Per lo scrivente, «che un fascicolo processuale sparisca, peraltro di una certa consistenza fisica, non è solo inusuale, è soprattutto inammissibile».

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