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La Zona falcata di Messina da vergogna a parco urbano: spazio ai progetti

In cinque mesi dovrà essere disegnato l’intervento di bonifica e soprattutto la viabilità, il polo verde e quello dello svago

La Zona falcata e quella di Tremestieri, due trampolini di lancio per lo sviluppo turistico e logistico della città, adesso possono essere ridisegnati. Invitalia, per conto dell’Autorità di Sistema dello Stretto che ha ottenuto il finanziamento dal Governo, ha pubblicato i bandi per la progettazione di fattibilità tecnica ed economica di due maxi interventi: “Falcata Revival”, finalizzato alla riqualificazione della Zona falcata e “Stretto Link” che punta alla realizzazione di una piastra logistica p er il porto di Tremestieri.
Quella della Falce sarebbe una delle operazioni di maggiore impatto mai realizzate dal dopoguerra ad oggi. Il progetto (valore a base d’asta 3 milioni) riguarderebbe infatti la bonifica e la conversione in parco urbano e area attrezzata di uno degli angoli più belli, preziosi e martoriati della città. In cinque mesi lo studio di progettazione che si aggiudicherà l’appalto che scadrà il 14 novembre, dovrà realizzare lo studio per un doppio intervento. Intanto quello della bonifica della porzione della Falce sulla quale l’Adsp non ha ancora avviato gli studi per l’eliminazione delle fonti primarie di inquinamento. Dopo gli studi di primari di caratterizzazione dell’Università di Messina, l’Authority si è dotata del progetto di fattibilità tecnico economica per l’eliminazione di tutte le vasche e le tubazioni, sotterranee e non, che hanno infestato l’area per decenni che si trovano nella cosiddetta Fal 2, cioè la zona attorno alla Real Cittadella. Valore dell’intervento 21 milioni. Fondi che , fa sapere la sottosegretaria Matilde Siracusano che ha seguito la vicenda sin dal primo giorno, dovrebbero essere inseriti nella prossima delibera Cipess.

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