Messina

Mercoledì 15 Maggio 2024

"Ciao mamma, il mio cellulare è rotto". Dilaga anche a Messina la truffa del finto messaggio

Un’altra truffa ai danni di ignari cittadini sta prendendo piede anche a Messina. Ancora una volta, si tratta di un finto messaggio inviato ai telefonini, che esordisce con la seguente frase: «Ciao mamma, il mio cellulare è rotto». L’obiettivo è quello di raggirare i malcapitati, rubare i loro dati e svuotare i loro conti. Un cliché visto e rivisto. Nell’sms si aggiunge: «Questo è il nuovo numero... mandami un messaggio tramite WhatsApp». I destinatari del raggiro sono per lo più persone anziane, che si possono veramente trovare nella condizione di avere dei figli fuori casa e che, per questo motivo, ritengono credibile un contatto del genere. Chi non riesce a riconoscere la truffa segue senza porsi grandi domande quanto indicato nella comunicazione ricevuta e sposta la conversazione sul servizio di messaggeria istantanea WhatsApp. Con tutti i rischi che ne conseguono. Tornando all’sms, una volta inviato, i truffatori seguono quasi sempre lo stesso copione: si spacciano veramente per una persona fidata, come appunto il figlio, e spingono la vittima designata a compiere determinate azioni, per esempio l’invio di denaro o di informazioni sensibili per risolvere non meglio identificati problemi (tra cui le credenziali della carte di credito o gli estremi del conto corrente per procedere con un prelievo). Come da manuale, inoltre, vengono spesso prospettate situazioni di emergenza o pericolo, che fanno perno sull’emotività per non far riflettere troppo il soggetto raggirato e spingerlo ad agire senza pensare troppo alle conseguenze: dall’incidente a un problema con la giustizia, passando per una questione personale delicata. Tutte faccende che in sostanza possono risolversi quasi sempre con l’invio di soldi o la promessa di averli al più presto. Allora cosa fare per non cadere nel tranello? Il primo modo di difendersi da questi tentativi di raggiro è quello di ignorarli: non rispondere, cancellarli e bloccare il contatto rimane sicuramente uno dei metodi più efficaci. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

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