Ancora un paio di settimane e si saprà chi realizzerà e gestirà il terminal delle crociere di Messina. Una gara d’appalto composita ben diversa da quella precedente e che cambia alcuni rapporti di forza. Sono due le offerte arrivate all’Autorità di Sistema portuale dello Stretto. Non sono tante perché la gestione, ancor prima che la costruzione, di un terminal non è attività comune a molti. Due proposte che sono al vaglio della commissione di valutazione che, in base al nuovo codice degli appalti, prima si occuperà di analizzare le offerte tecniche ed economiche e poi si occuperà dell’aspetto amministrativo solo della società o del gruppo di società che risulterà vincitore. Uno scalo, quello di Messina, che sta tornando sugli standard storici migliori di sempre e che, è facile immaginare, possa far gola ai grandi “player” del settore del crocierismo. Gestione che potrebbe anche contare sull’esperienza, sulle maestranze, sulla capacità, dei tanti messinesi che hanno lavorato per anni in questo settore contribuendo a rendere Messina una delle location più amate dagli armatori e dai croceristi. Un capitale, indubbiamente, da non disperdere ma da valorizzare.
Dopo l’annullamento del bando del 2018, è scelta la strada del progetto di partenariato pubblico-privato, che prevede la costruzione e successiva gestione del nuovo terminal crociere, partendo comunque dal progetto esecutivo di 5 anni fa, aggiornato nella sola parte economica. L’investimento a base di gara è di circa 7,6 milioni di euro. L’area complessiva resta di circa 1800 mq ma potrà essere aggiornata la progettazione esecutiva per la parte relativa alle aree interne. Per la realizzazione dell’opera è previsto un anno di tempo e durante i lavori di costruzione il concessionario avrà l’onere di gestire l’attuale tensostruttura, al fine di consentire con continuità i servizi per le navi da crociera in attracco a Messina.
L’Autorità di sistema ha previsto di contribuire a questo partenariato pubblico-privato con un finanziamento di tre milioni e mezzo di euro, pari a circa il 47% del valore dell’investimento di realizzazione. La concessione demaniale avrà durata pari a 21 anni, uno di costruzione e venti di gestione.
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