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Trasporti sullo Stretto, alla faccia della continuità territoriale: l'odissea di 30 passeggeri da Torino a Messina

Un gruppo di viaggiatori con destinazione Sicilia aveva deciso, dati i prezzi competitivi, di acquistare un biglietto con Italo. Il treno in questione era il numero 8143 con partenza da Torino PN. 

Definisce "vergognosa" l'odissea vissuta e fa parte di un gruppo di viaggiatori con destinazione Sicilia che aveva deciso, dati i prezzi competitivi, di acquistare un biglietto con Italo. Il treno in questione era il numero 8143 con partenza da Torino PN.

"Il mezzo - racconta una cittadina "indignata" - inizia a viaggiare da Torino con 5 minuti di ritardo. Saliamo Milano e per un po' viene mantenuto questo ritardo tutto sommato irrisorio. Man mano il ritardo aumenta sempre di più (pare a causa di intenso traffico) fino ad arrivare a 50 minuti che poi diventano 40.

L'arrivo a Villa S. Giovanni - spiega ancora - era previsto per le 23:51, ma in realtà il treno è arrivato alle 00:30. Mentre stavamo per arrivare uno dei passeggeri si è messo in contatto con la Blue Jet per segnalare il ritardo e chiedere se fosse possibile aspettare il treno visto che l'ultimo aliscafo era alle 00:20. L'interlocutore ha chiesto al passeggero di richiamare dopo una decina di minuti ma, malgrado vari tentativi, non ha risposto più nessuno.

Morale della favola - prosegue la passeggera - arrivati a Villa S. Giovanni, circa 30 persone, ci siamo ritrovati abbandonati a noi stessi con terminal deserto e cancelli chiusi perché l'aliscafo era partito senza aspettare (parliamo di 10 minuti) e abbiamo dovuto attendere la Caronte delle 01:20 con notevoli disagi anche per chi aveva il proprio mezzo a Messina nei pressi degli imbarchi degli aliscafi. Tutto questo alla faccia del libero mercato (se viaggi con Trenitalia bene, altrimenti con Italo ti arrangi!) e della continuità territoriale".

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