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Messina, quei ragazzi di Giostra tornati a scuola: un’iniziativa che sarà presto allargata a tutta la città

Ci sono ragazzi che hanno ricominciato a credere in sé stessi e hanno trovato un punto di riferimento in qualcuno che credeva in loro, motivandoli. E il merito dell'intervento è spiegato da ciò che si riesce a produrre: il ritorno a scuola. Nonostante tutto.
L’assessora alle politiche sociali Alessandra Calafiore seguita da Sara Tornesi, responsabile del Servizio sociale professionale e con le educatrici Rosanna Caruso e Concetta Gringeri, aprono le porte del quotidiano e di quel servizio sociale vestito d’umanità e gentilezza che offre un sostegno importante per combattere il fenomeno della dispersione scolastica.
Un problema che a detta della Calafiore, non sarebbe così drammatico nella nostra città, (87 sarebbero le segnalazioni, n.d.c.) come spesso si dice, anche se non va sottovalutato. E rispolvera una storia recente di bellissima ordinaria normalità dove protagonisti sono dei giovani di Giostra cresciuti a pane e sopravvivenza, rimasti nel limbo del primo e del secondo superiore a 17 anni e impantanati nella litania del "non ce la faccio", avendo come modelli spesso familiari dietro le sbarre.
E il Servizio sociale cosa ha fatto? Li ha accompagnati negli stage formativi, ha aperto perfino le porte del Comune per accoglierli nel gruppo studio ricostruendo quella speranza e autostima che sembra perduta. Un sacrilegio negli anni in cui bisogna coltivare sogni: «Noi abbiamo agito per riparare – raccontano Rosanna Caruso e Concetta Gringeri – e l'intervento multidisciplinare è stato fondamentale perché abbiamo ascoltato le esigenze dei ragazzi. E questa modalità di intervento richiede un po' di flessibilità rispetto agli schemi e le regole di “casa propria” o della scuola. Noi qui al dipartimento abbiamo un orario di lavoro, però, quando dobbiamo tendere una mano ai ragazzi andiamo in tre. E questo andare oltre lo dovremmo fare un po' tutti perché questi ragazzi, che sono tornati a scuola, che non avevano performance scolastiche tali da arrivare al punto più alto, a volte lo fanno per cause indipendenti e vivono in un contesto di povertà educativa.

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