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Università di Messina, Limosani scrive alla comunità: "Basta con la polarizzazione, pensiamo al futuro"

Si entra nel vivo della campagna elettorale all'Università di Messina e così uno dei due candidati, il prof. Michele Limosani, ha deciso di scrivere alla comunità dopo quanto accaduto nelle ultime settimane: "Il clima attuale che segna la vita del nostro Ateneo - scrive Limosani - richiede a coloro che si candidano a guidare la comunità accademica per i prossimi sei anni di esprimere la propria posizione con chiarezza. Ritengo, a tale proposito, che occorra operare un netto distinguo tra quanto sta accadendo e la campagna elettorale in corso. Per quanto mi riguarda, l’attenzione è rivolta esclusivamente al futuro, ai progetti di sviluppo, alla capacità di essere competitivi con le migliori università nazionali ed europee, alle linee su cui si intende riorganizzare un’Università che – a mio avviso – ha necessità di essere rilanciata sotto diversi aspetti. In questi anni, nelle sedi istituzionali, ho manifestato il mio dissenso e le mie motivate critiche rispetto a diverse scelte di questa amministrazione. Non ho detto no a tutto. Ho richiamato tutti all’attenzione quando si trattava di usare cautela in itinerari che apparivano impervi. Ho soprattutto difeso le prerogative e l'autonomia di scelta dei Dipartimenti. Tuttavia, da candidato, intendo privilegiare la dimensione propositiva basata sul confronto e sul rispetto delle diverse posizioni. Eventuali errori verranno individuati e giudicati nelle sedi competenti, ma non possono divenire tema della campagna, se non nell’ottica della redazione di un programma elettorale che dovrà offrire, tra l’altro, massime garanzie alla comunità accademica che invoca - come sempre ha invocato e non potrebbe essere diversamente - il rispetto di legalità e di trasparenza, ma soprattutto serenità di impostazione, profondità di visione, coerenza nella azione".

Limosani dice però di più, nel tentativo di ricucire gli strappi e attrarre quella parte di "elettorato" che è attratto da posizioni moderate e non di contrapposizione. "Gli eventi di questi giorni - conclude Limosani - richiedono un ulteriore impegno al futuro Rettore: eliminare certa latente tendenza alla polarizzazione che non può caratterizzare la vita di un’Università. Qualora, dovessi essere scelto per guidare il nostro Ateneo, farò mio questo impegno che rappresenterà una costante linea guida del mandato".

Parlano gli studenti

I senatori degli studenti Aurelio Mirko Bringheli, Francesco Chimenz, Chiara Furlan, Gabriele Antonino Portaro, Fabrizio Sbilordo, hanno scritto al rettore: "Nel periodo estivo la componente studentesca è stata ripetutamente menzionata nel dibattito sviluppatosi in merito all’indizione delle elezioni per il rinnovo dei vertici di questo ateneo. È stato da più parti scritto che si avvertiva la necessità di coinvolgere i nuovi iscritti alle prossime votazioni e che si rendeva opportuno un ampio dibattito che coinvolgesse gli studenti in una scelta così importante per il futuro della nostra Università. Tali richiami non possono che apparirci strumentali fin quando non ci saranno riconosciuti i diritti sanciti dallo Statuto. Quest’ultimo infatti attribuisce alla nostra componente un voto pari al 30% del numero complessivo dei rappresentanti, tanto nelle elezioni dei dipartimenti (art. 28, comma 2) quanto in quelle del Rettore (art. 9, comma 1, lettera e). A differenza dei regolamenti dei Dipartimenti che applicano alla lettera il computo disciplinato dallo Statuto, il regolamento dell’elezione del Rettore erroneamente azzera il peso del voto degli studenti e palesa una violazione della disposizione statutaria. Infatti, nell’ultima tornata elettorale (marzo 2018) - prosegue la missiva - furono assegnati soltanto tre voti alla componente studentesca a fronte degli oltre mille voti attribuiti alla componente docente. La mancata applicazione dello Statuto ha sottratto alla nostra componente circa sessanta voti. Chiediamo, pertanto, che venga messo all’ordine del giorno del prossimo Senato Accademico la correzione dell’errore di computo contenuto nell’art. 7, comma 3, del Regolamento per l’elezione del Rettore, e la piena applicazione dello Statuto così come disciplinato nei regolamenti dei Dipartimenti Art. 8, comma 7 e all’art. 9 di tutti i decreti di indizione di elezione dei Direttori di Dipartimento. Confidiamo nella Sua volontà, più volte manifestata, di attribuire alla componente studentesca la giusta considerazione nella vita accademica e auspichiamo che nel prossimo dibattito elettorale i candidati sappiano assumere impegni chiari e concreti sulla possibilità di modificare lo Statuto".

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