Taormina, il buco dell’evasione fiscale: «Mancano 15 milioni di euro». Pronti 15.000 avvisi per l’Imu
«Lo studio ha confermato le mie perplessità iniziali: mancano all’appello oltre 15 milioni di euro di entrate annuali». Ad annunciarlo il sindaco Cateno De Luca, che ha fornito i primi dati dell’attività di tax gap, la stima dell’evasione fiscale con la differenza tra le imposte effettivamente incassate e quelle che si incasserebbero in un regime di perfetto adempimento, condotta in questo primo scorcio di legislatura dall’amministrazione comunale, con la collaborazione degli Uffici finanziari diretti da Angela La Torre e dei consulenti esterni Roberto Cicala e Gianfranco Giunta. Secondo il primo cittadino, il 70-75% di valore dell’evasione dei tributi è concentrato sul 10-15% di grandi e ricchi contribuenti che non vogliono pagare, mentre l’80-85% dei taorminesi che versano regolarmente rappresentano il 20-25% del valore delle tasse: «Partiranno 15-20.000 avvisi per 20 milioni di euro solo sull’Imu, relativi agli ultimi cinque anni – ha annunciato De Luca – e stiamo correndo per non rischiare di far prescrivere un’annualità. Probabilmente, arriveranno cartelle “pazze”, ma è meglio procedere con notifiche massive anziché perdere introiti. Finora non abbiamo potuto tagliare l’acqua agli evasori del canone idrico perché non erano mai state inviate diffide, ma presto sarà ridotta l’erogazione alle utenze domestiche, mentre per quelle non domestiche verrà chiusa e non vedo l’ora di farlo personalmente a chi non paga per scelta di vita». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina