Dalla sua cella nel carcere di Messina Gazzi uscirà per la prima volta oggi, dopo tre notti passate dietro le sbarre per essersi consegnato e aver ammesso di aver compiuto l’efferata esecuzione. È fissata per oggi alle 13 l’udienza di convalida del fermo di Gaetano Nucifora, il 57enne di Roccalumera accusato di omicidio volontario per aver assassinato Giuseppe Catania, il 63enne di Furci Siculo colpito brutalmente a morte lunedì sera sul lungomare del centro jonico messinese. Nucifora, difeso dall’avv. Gianni Miasi, comparirà davanti alla giudice per le indagini preliminari Claudia Misale e ai magistrati che coordinano le indagini, il procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e la sostituta Roberta La Speme, per essere sottoposto all’interrogatorio di garanzia nel corso del quale confermerà molto probabilmente quanto confessato già nella notte tra lunedì e martedì ai carabinieri e al magistrato di turno, dopo essersi costituito in caserma a Roccalumera ammettendo le proprie responsabilità. L’operaio 57enne potrebbe però aggiungere nuovi particolari al suo racconto e svelare altri retroscena utili a ricostruire il quadro accusatorio e a formulare l’imputazione nei suoi confronti. Sempre oggi pomeriggio la Procura peloritana affiderà l’incarico per effettuare l’autopsia sul cadavere dell’ex poliziotto al medico legale Elvira Ventura Spagnolo, giunta a Furci Siculo la sera del delitto, e al conferimento dell’accertamento tecnico irripetibile parteciperà anche l’avv. Antonio Scarcella, legale al quale si è affidata la famiglia Catania per essere assistita in questa triste vicenda. I legali delle parti avranno anche la facoltà di nominare periti di parte per farli partecipare all’esame autoptico all’obitorio dell’ospedale “Papardo” di Messina, al termine del quale la salma di Pippo Catania sarà riconsegnata ai familiari per i funerali. Il movente dell’omicidio appare chiaro, legato a questioni personali tra l’assassino e la vittima, legati da un forte rapporto di amicizia che affonda le radici nel passato ma che negli ultimi anni si era affievolito. Alla base dell’efferata esecuzione messa in atto tra le 18.30 e le 19 di lunedì, sull’affollato lungomare di Furci Siculo, c’è una vicenda che andava avanti da sette anni e che Nucifora ha scoperto domenica sera, decidendo di vendicarsi con tre fucilate che non hanno lasciato scampo al 63enne, facendo precipitare nel dolore l’intera comunità.