Ventimila sottoscrizioni e circa 25mila richieste pervenute ad Atm: il successo di MoveMe è clamoroso, sia per il prezzo conveniente (20 euro per l’abbonamento annuale, 120€ con l’utilizzo dei parcheggi di interscambio), ma soprattutto perché i messinesi stanno capendo quanto sia importante il mezzo pubblico all’interno del traffico cittadino. Fin qui Atm ha consegnato oltre 15mila tessere, ne restano da evadere circa 4mila che dovranno essere tassativamente ritirate entro il 31 ottobre, dopo aver ricevuto l’email di “convocazione”: «Abbiamo consegnato una media di 220 tessere al giorno – spiega Salvatore Mangano del front office di Atm – contenendo al minimo i momenti di attesa. La convenienza del prezzo, secondo me, incide solo per un 20%: molti sono davvero spaventati da come sta cambiando il centro città, tra cantieri aperti e la prossima Ztl, quindi preferiscono iniziare a usare i mezzi pubblici. Sono stati soprattutto i ragazzi e gli universitari a lanciarsi: rispetto agli anni precedenti, gli abbonamenti per studenti valgono per il periodo settembre/giugno e per tutte le fasce orarie, non solo per quelle scolastiche». L’Atm incassa voti alti dalla “clientela”: «Vivo a Paradiso – dice Orazio Giuffrè – e mi capita spesso di andare in centro, ma con la macchina non si può più, perché c'è confusione e non si trova parcheggio. Ho fatto l’abbonamento dopo aver scoperto i mezzi pubblici questa estate: mi sono trovato benissimo come orari e numero di corse, ho trovato un netto miglioramento rispetto agli anni passati e la mia zona è molto servita». È Antonio Sciarrone a centrare il punto focale della vicenda. L'abbonamento è conveniente, il centro città è caotico e allora perché non dare una chance all'Atm? «Non ho mai utilizzato il mezzo pubblico in vita mia e ora ho necessità di farlo per lavoro, evitando il caos e il problema dei parcheggi. Sarà un esperimento, se i mezzi funzionano e arrivano in orario, allora sarà stata una scelta giusta. Tra cordoli e altro si sta “uccidendo” chi ha la macchina che a Messina è essenziale. È un processo che sta iniziando adesso e del quale vedremo i frutti tra qualche anno, messo in moto soprattutto per il benessere dei nostri figli, ma credo vadano implementate ancora tante cose, penso anche ai parcheggi per le bici». Sulla stessa lunghezza d’onda Gaetana Benanti, Giovanna Famà e Celestino Cirillo, divisi tra prezzo conveniente e impossibilità di utilizzare il mezzo privato in centro città: «È un’iniziativa super positiva – dicono – perché è troppo complicato percorrere il centro con la macchina tra lavori e restringimenti. Invece con i mezzi pubblici è assolutamente conveniente: fin qui è tutto davvero positivo».