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Messina, la camera penale: "No agli uffici nei containers per i lavori di ristrutturazione a Palazzo Piacentini"

Un0'aula della Corte d'appello di Palazzo Piacentini, sede del Tribunale di Messina
La Camera penale "Pisani-Amendolia" lancia l'allarme con una nota firmata dal suo presidente, l'avvocato Bonni Candido, inviata tra gli altri altri al ministro della Giustizia Nordio e al direttore generale del Ministero Massimo Orlando: "Le scrivo per rappresentarle le preoccupazioni - afferma il presidente Candido - ma anche il disappunto, che ci derivano dall’aver avuto notizia della programmazione di importanti lavori di efficientamento energetico ed adeguamento alle norme antisismiche che interesseranno gli uffici, e le aule d’udienza, posti prevalentemente nel seminterrato di Palazzo Piacentini, peraltro quasi esclusivamente destinato agli affari penali. Ci risulta, ancora - prosegue la nota - che sia addirittura emersa la necessità di ricorrere al noleggio di containers, da allocare nei cortili di palazzo Piacentini, ove ospitare i lavoratori che dovranno necessariamente liberare le loro postazioni (Sic !). Quanto sopra - afferma l'avv. Candido -, senza neanche informare (more solito) gli Avvocati che, non avrà difficoltà a crederlo, rappresentano più del 50% delle persone che ogni giorno accedono a Palazzo Piacentini per svolgere le loro incomprimibili funzioni".
"Le soluzioni che sembra stiate per adottare evidenziano una palese inadeguata programmazione, probabilmente dovuta ad una insufficiente conoscenza delle attività che si svolgono nei locali di che trattasi. Trasferire in containers, anche solo in parte, le attività che giornalmente hanno luogo nel seminterrato del nostro Palazzo di Giustizia (ove, tra l’altro, afferiscono aule Gup, uffici P.M. e Gip, cancellerie, locali tiap, sala ascolto intercettazioni, locali transito detenuti, servizi igienici ecc...) creerebbe enormi disagi a tutta l’utenza del settore penale, con inevitabili ricadute negative sull’efficienza del già tanto precario servizio Giustizia e, non da ultimo, sulla dignità delle persone. Inutile dire - continua Candido - fermo restando che non accetteremo che si verifichi a Messina quanto già occorso tempo fa al Tribunale di Bari, che non condividiamo nel merito, e nei modi, il percorso che si sta delineando e riteniamo, invece, di dover essere informati nel dettaglio (ed al pari dell’A.G.) della tipologia e delle tempistiche dei lavori in questione, e di essere considerati parte necessaria dei tavoli di consultazione convocati per individuare soluzioni che incidono in maniera penetrante nello svolgimento (anche) delle nostre funzioni".
"Le soluzioni che si intenderà adottare non potranno - conclude la nota -, e non dovranno, prescindere dal parere (e dal contributo di idee) che l’Avvocatura (in particolare i penalisti visto che il lavori interesseranno locali di nostro precipuo interesse) è in grado di prospettare. Confido in una sua presa d’atto di quanto sopra e nell’adozione di un conseguente diverso approccio al percorso di individuazione, e risoluzione, delle tante problematiche connesse all’esecuzione delle opere in questione".

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