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Messina, la crisi idrica è finalmente agli sgoccioli: ma in alcune zone le tubazioni sono a secco da sabato sera

Crisi rientrata a Messina? Si può dire di sì, ma non per tutti. Il black out idrico scattato sabato scorso ieri ha fatto segnare finalmente la ripresa dell’erogazione presso che regolare in gran parte della città. A vari orari i diversi rioni di Messina hanno ricevuto la loro “razione” di acqua ma, come spesso accade dopo un lungo stop, perchè tutto torni alla normalità occorre più di un giorno.



I primi ad avere l’acqua nella serata di domenica gli abitanti della zona sud, poi è toccato a quelli dell’area di viale Europa e infine i rubinetti si sono “accesi” anche nelle case della zona centro nord. L’estrema periferia nord ha sofferto più di altre zone perché l’erogazione è stata aperta solo a metà mattinata. Non a caso quasi tutte le segnalazioni arrivate al centro operativo comunale della protezione civile facevano riferimento a problemi della periferia nord, in particolar modo Ganzirri, Torre Faro ma anche Paradiso. Si tratta delle località che si trovano più lontano sulla linea di distribuzione e per questo, vista la grande “richiesta” delle zone che sono invece posizionate anteriormente. Con i serbatoi condominiali vuoti, la quantità di acqua necessaria a riempirli è superiore rispetto alle giornate ordinari quando basta un rabbocco e così chi è in coda alla “fila” può rimanere senza.
In serata all’Amam ancora richieste di informazioni e aiuto sono arrivate dalla parte a monte della via Palermo, da San Licandro e dall’Annunziata. Non si sono registrati disagi per le scuole cittadine perché, come previsto dall’amministrazione comunale, gli istituti avevano le riserve dello scorso fine settimana. Interventi si sono resi necessari soprattutto all’Antonello, alla Vann’Antò e al Bisazza.
Il fulmine che ha centrato l’impianto di Torrerossa, ha causato il blocco e il danneggiamento del quadro di manovra di 5 pompe. Tre sono state ripristinate, per altre due servirà un ulteriore intervento. E intanto Amam è “costretta” a chiedere 220 litri al secondo all’Acquedotto dell’Alcantara.

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