L’ultimo segmento del “Sud Innovation Summit” conduce direttamente verso ecosistemi e territorialità, passando per l’internazionalizzazione delle aziende di un Sud Italia che deve convincersi di poter essere autentica fucina di eccellenze. L’appassionato intervento del cosentino Giorgio Scarpelli di NTT Data, conduce proprio alla necessità di una presa di coscienza: «Abbiamo l’immagine di regioni che esprimono ruralità, invece esistono realtà che possono raccontare storie di successo, perché il Sud, nonostante il retaggio storico che si porta dietro, è ricco di giovani talenti e deve essere il luogo ideale in cui fare innovazione. Bisogna saper interpretare gli ecosistemi che si vivono, comprenderne storia e necessità, per questo diventa fondamentale lavorare per il proprio territorio, creando relazioni e connessioni positive con università, istituzioni e stakeholder». Un esempio su tutti conduce Scarpelli proprio nella sua Calabria: «Penso a “Gips tech”, piattaforma calabrese supportata da NTT Data, che funge da sistema di navigazione all’interno della metropolitana Shinjuku di Tokyo, la più grande del mondo. Questo ci dice che bisogna solo prendere consapevolezza e credere che si possono realizzare le proprie ambizioni professionali senza necessariamente sradicarsi dalla terra d’origine. Ci manca, però, la capacità di fare sistema, di dialogare guardando verso un obiettivo comune che ci possa appassionare. I giovani devono avere a cuore il rilancio della propria terra, fattore che fa rima con il rilancio dell’intera Italia e che ci permetterebbe di recuperare il gap che abbiamo con l’Europa». E il “sistema Italia” non rientra certamente tra quelli più sostenibili, nonostante il nostro paese abbia importanti margini di miglioramento. Nelle competenze digitali, infatti, l’Italia si trova al 25° posto sui 27 paesi della Comunità europea: «Per questo - dice Enzo Pagliaroli di SAP Italia - bisogna lavorare con le università, proporre corsi di consulenza e aiutare licei e istituti tecnici. Perché le eccellenze esistono, penso anche al “Maiorana” di Milazzo, vincitore del “Premio Junior Achievement 2023” al Campionato italiano dell’imprenditorialità con #WashMeUp». In un pomeriggio dedicato quasi interamente al “Tech” con la presenza anche di Tim Enterprise, Oracle, Google Cloud, Samsung, Acer, spicca la presenza del Gruppo Feltrinelli per la “Cultura 3.0”, per una società che diventa ricca non solo di nuove informazioni, ma anche di nuove prospettive. Innovazione, quindi, che riguarda anche il mondo della cultura, sfatando quel falso mito che “Il libro è morto” come titolava il “The Guardian” appena dieci anni fa: «È successo l’esatto contrario - spiega Alessandro Magno di Feltrinelli - perché il digitale si è affiancato e lo ha aiutato, anche grazie ai nuovi media. Sui social, l’esplosione del #booktok su Tik Tok, ha portato anche i giovanissimi a stringere un rapporto simbiotico con il libro, si sono scambiati esperienze, raccontando le loro emozioni attraverso i testi e le loro opere preferite». Nella Sala Palumbo, invece, spazio al “Consumer” di Kiko Milano, Campari Group e Tax Coach e ancora alla “Cultura 3.0” di Isola Innovation e Hi.Stories. Bilancio, alla chiusura dei due giorni del “Sud Innovation Summit”, che diventa assolutamente positivo per il fondatore Roberto Ruggeri: «Mi sento pieno dell’amore che provo per Messina e dell’amore che la città ha mostrato per l’evento. Anche al Sud si deve e si può parlare di innovazione e questo successo va diviso con l’Amministrazione comunale e con il team che ha lavorato giorno e notte». Entusiasti anche gli assessori Massimo Finocchiaro e Roberto Cicala, il direttore generale Salvo Puccio e il prof. Massimo Villari. Unanime il coro: «Abbiamo colpito nel segno, speriamo di essere stati all’altezza perché Messina deve essere pronta ad accogliere tanti altri eventi di questo tipo».