Messina, Calamona in festa per la Madonna Addolorata: si rinnova una tradizione che ha quasi 100 anni di storia
La festa della Madonna Addolorata a Calamona, piccola frazione collinare del villaggio di San Saba che conta poco più di un centinaio di abitanti, è una tradizione “di nicchia” che merita di essere diffusa e valorizzata, restituendo alle giovani generazioni la storia di un culto che si perde nella notte dei tempi. A raccontarcela è uno degli abitanti custode delle tradizioni, Enzo Pino. Risale al 1800 circa la costruzione della chiesetta del paese, un edificio patronale appartenuto al latifondista don Nicola Caglia; nel 1927 fu realizzata la statua dell’Addolorata e nel 1935 la bisnonna di Pino, Ina Perrone, fondò l’omonima pia associazione femminile, impegnata nella diffusione del culto mariano. Sono circa 50 le donne che attualmente ne fanno parte: in occasione della processione quelle sposate indossano l’abito viola e quelle non sposate l’abitino bianco con la medaglia al collo. Dalla suggestiva vestizione del simulacro in cartapesta, con il manto in velluto bordeaux e gli ex voto in oro, al montaggio della corona dopo aver varcato la soglia della chiesa retto a spalla da otto portatori, il corteo dell’Addolorata ha percorso le viuzze del villaggio esaltato dal tramonto che sullo sfondo illumina i contorni delle isole Eolie sul mare e dal suono festoso della banda Santa Cecilia di Villafranca. A dare nuova linfa alla tradizione religiosa della festa, che si celebra ogni anno la terza domenica di settembre (quest’anno è stata anticipata di qualche giorno per la concomitanza dell’inizio della Visita pastorale dell’arcivescovo), è stato il parroco delle comunità dei Santi Biagio e Saba don Nunzio Luciano, desideroso di ravvivare le tradizioni locali, importante punto di riferimento - come lui stesso ha affermato - nel cammino di fede e devozione delle comunità. Nel corso della processione don Luciano, accompagnato dal vicepresidente della sesta Circoscrizione Giovanni Russo, ha affidato la sua piccola preziosa comunità affinchè, ha detto, “sull’esempio di Maria Addolorata, sappia trasformare le lacrime di dolore in preziosa luce di speranza”.