«Il Piano strategico urbano è uno strumento volontario e non obbligatorio, che rappresenta una sintesi dei ragionamenti portati avanti in questi anni nella visione di una Messina nuova, moderna e sempre più efficiente». Lo dichiara il vicesindaco Salvatore Mondello, il quale ieri pomeriggio, nel salone delle Bandiere, ha presieduto il primo evento pubblico di lancio di quel nuovo strumento di programmazione denominato “Piano strategico urbano, metropolitano e dell'Area dello Stretto di Messina”. A illustrare le fasi e le finalità del Piano, Matteo Scamporrino, della “Tps Pro” e Tatiana Cini di “PtsClas Spa”, cioè le società del Raggruppamento temporaneo di imprese che si è aggiudicato l’appalto. Presenti anche il dirigente del Dipartimento Servizi manutentivi Pietro Certo, il rup Antonino Pino Bertino e il direttore di esecuzione del contratto Bruno Bringheli. Mondello ha tenuto, innanzitutto, a sottolineare due aspetti. Il primo: la non “obbligatorietà” di un Piano che, dunque, nasce “libero”, perché volto a sintetizzare «quei ragionamenti portati avanti in questi anni». E il secondo aspetto è che un Piano «che è stato fortemente voluto dall'Amministrazione De Luca e che ora viene portato avanti dal sindaco Basile». L'obiettivo, in questa fase, «è raccogliere il maggior numero di informazioni possibili tra gli attori presenti nell'ottica di una strategia di condivisione attraverso un percorso comune e sinergico. Il Piano – insiste Mondello – ha la funzione di cabina di regia che aiuti a comprendere l’idea di sviluppo della città ed è concepito come strumento di coordinamento delle scelte e delle azioni in atto nelle diverse scale territoriali, in relazione ai vari settori tematici e operativi, sia all’interno del Comune che nell’ampia Area metropolitana. La città, infatti, va intesa come allargata, cioè non solo come polo principale della Città metropolitana, ma anche come attore chiave all’interno dell’Area dello Stretto di Messina, costituito dal territorio delle due sponde con una visione strategica unificante». Il Piano strategico dovrà rispondere ad alcuni requisiti e step da raggiungere, a partire dall’innalzamento dei livelli di benessere ambientale e vivibilità del territorio, «con il fine di migliorare la qualità della vita, la coesione sociale e l'inclusività dei suoi abitanti». Sul piano urbano, sarà una «mappa di navigazione strategica per i Dipartimenti del Comune che, mettendo da parte logiche tradizionali, dovranno orientare le proprie politiche verso la sinergia strategica tra circoscrizioni per obiettivi condivisi». E poi c’è il livello metropolitano, «in quanto strumento innovativo di “governance” territoriale che fa riferimento all’Area vasta dello Stretto di Messina, ponendo al centro la storica relazione tra le due sponde dello Stretto.