Il 14enne Mohamed Charad residente a Furnari morto nel terremoto in Marocco. Commozione in paese: “Era una vera forza della natura”
Profonda tristezza e dolore nella comunità furnarese che si è stretta attorno alla famiglia Charad per la prematura scomparsa del giovane Mohamed, di 14 anni, rimasto vittima del violento sisma di magnitudo 7.0 che nelle prime ore di ieri ha interessato il Marocco - l'epicentro è stato a 72 chilometri a sud-ovest di Marrakech - causando oltre mille morti. È stata la fatalità a causare la morte del giovane Mohammed. A causa del caldo la sera prima aveva scelto di dormire in balcone. Il sisma ha causato il crollo di una tettoia che sfortunatamente l'ha travolto. Abitavano in un villaggio a 60 km da Marrakech. Il papà Rachid ha riportato delle ferite, mentre la mamma Souad ait Ghaline è fuori pericolo. Membri molto conosciuti nella numerosa comunità marocchina residente in paese, la famiglia di Mohamed da anni risiede nel centro tirrenico e ogni anno, in estate, fa ritorno nel paese maghrebino. Al momento del terremoto il giovane si trovava in vacanza con tutta la famiglia in compagnia dei nonni. La madre del quattordicenne è rimasta ferita e si trova ricoverata in ospedale, mentre sarebbero rimasti incolumi il padre e i fratelli. Dolore anche tra i docenti e collaboratori del plesso scolastico di Furnari che lo ricordano come un ragazzo pieno di vita, «una vera forza della natura». Tra pochi giorni, Mohamed avrebbe frequentato la terza classe della scuola secondaria di primo grado. Cordoglio espresso anche dall’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Felice Germanò, che sui social ha confermato la tragica notizia che già circolava in paese fin dalle prime ore del mattino. «Stamattina la nostra comunità ha appreso una tragica notizia, che non avrebbe mai voluto sentire. Con immenso dolore, vogliamo dire alla famiglia del piccolo Mohamed che le siamo vicini per la sua tristissima e prematura scomparsa, e preghiamo con tutte le nostre forze affinché la sua mamma possa al più presto rimettersi ed uscire dall’ospedale».