Delineato un primo quadro sulle candidature al prossimo rettorato dell’Università di Messina, resta in sospeso il caso dell’estate: il braccio di ferro tra l’attuale decano (ormai prossimo alla pensione) dell’Ateneo, il prof. Letterio Bonina, ed il direttore generale, Francesco Bonanno, sull’indizione delle elezioni stesse. Ci eravamo lasciati alla vigilia di Ferragosto con il ricorso al Tar presentato dallo stesso Bonina, per chiedere la sospensiva del provvedimento con cui il direttore generale dell’Università aveva negato la pubblicazione del decreto di indizione delle elezioni, firmato dal decano, appunto. In meno di 24 ore il presidente della quinta sezione, Michele Buonauro, aveva rigettato la richiesta di sospensiva, fissando per il 12 settembre l’udienza camerale per entrare nel merito del ricorso.
Ma, ecco il fatto nuovo, il 12 settembre quell’udienza non si terrà. Attraverso una memoria presentata dagli avvocati Gaetano Mercadante e Carmelo Pietro Russo, infatti, il prof. Bonina ha rinunciato alla domanda cautelare formulata e quindi ha chiesto la fissazione dell’udienza collegiale di discussione del ricorso. In sostanza, il decano chiede che il suo ricorso venga discusso entrando nel merito della questione da un collegio giudicante. Passaggi molto tecnici, che nella sostanza, però, allungano i tempi rispetto ad una partita, quella che Bonina ha “spostato” sul terreno della giustizia amministrativa, che rimane in salita per il decano, dopo la discussa mossa dell’indizione delle elezioni. Mossa che, peraltro, ha scatenato una sorta di “conta” interna all’Ateneo, con una copiosa raccolta firme (oltre 500).
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