La scelta dell’Istituto Don Bosco non sembra essere una «soluzione definitiva» al problema della mancanza di spazi per il Caio Duilio, quanto piuttosto «un’azione di emergenza». A dichiararlo è la dirigente Daniela Pistorino, la quale pur apprezzando la decisione della Città metropolitana, che per sostenere i lavori di manutenzione straordinaria di diversi plessi scolastici e la realizzazione di annessi nuovi spazi ha affittato dall’Arcidiocesi per gli ultimi mesi del 2023, tutto il 2024 e 2025 gran parte degli spazi della scuola di via Brescia storicamente affidata alle religiose Figlie di Maria Ausiliatrice, manifesta non poche perplessità.
Le prime classi a fare lezione al Don Bosco saranno proprio quelle del biennio del Nautico; questo, pur garantendo agli alunni la massima efficienza sul piano didattico, determinerà non pochi disagi a livello organizzativo al corpo docenti e alla stessa dirigente, «costretta a fare un notevole sforzo per garantire la presenza e una costante supervisione in entrambe le sedi, non vicinissime tra loro».
L’Istituto, che negli ultimi anni ha registrato un significativo aumento del numero degli iscritti consolidando e allargando i rapporti sul territorio locale e nazionale con importanti istituzioni e aziende, «ha bisogno di spazi adeguati per la realizzazione di nuove classi e laboratori nei quali collocare le innovative strumentazioni acquistate con fondi Pon e del Pnrr», ha detto Pistorino, non nascondendo l’amarezza per la poca attenzione riservata a una scuola che «costituisce per la città un presidio formativo e di lavoro peculiare».
Il Caio Duilio, da circa 16 anni usufruiva di alcuni spazi interni all’Istituto d’istruzione superiore “Verona Trento”, restituiti finalmente alla scuola dirimpettaia che nel tempo ha cercato di far fronte alla crescita esponenziale della popolazione studentesca. Un disagio ulteriore al quale il Nautico avrebbe potuto far fronte se avesse potuto utilizzare le aule cedute parecchi anni fa all’adiacente Istituto comprensivo “Mazzini Gallo”.
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