C’è l’accordo di massima e il progetto può andare in porto. La Metromare prende corpo e in autunno potrebbe già andare in appalto la realizzazione delle strutture che saranno l’architrave della nuova opzione di mobilità della città. Il trasferimento sull’asse “nord sud” è il nodo più critico per la mobilità cittadina. I rilievi collinari che incombono sulla città, al netto del fascino, riducono la possibilità di realizzare una viabilità alternativa alla tangenziale autostradale e alle due “Consolari” che viaggiano sulla sede delle vecchie statali. E allora l’amministrazione ha rispolverato e aggiornato una vecchia idea, quella della realizzazione di una linea di collegamento attraverso imbarcazioni che si spostino su e giù nello Stretto. Il progetto si chiama Metromare e prevede una linea che unisca Ganzirri a nord a Tremestieri attraverso un servizio marittimo che trasporti solo passeggeri e che abbia, oltre ai due capilinea, anche altre quattro fermate. In più potrebbe essere collegato anche con Villa San Giovanni e Reggio Calabria per creare un servizio realmente dello Stretto. A valle dello studio preliminare, ma già approfondito, della società che si è aggiudicata i servizi di ingegneria ( la Dinamica, con gli ingegneri Salvatore Russo e Davide Ferlazzo) si è svolta una serie di incontri con gli ordini professionali e con gli stakeholders per “condividere” l’idea del progetto. Alla luce delle considerazioni che sono arrivate dalle riunioni dei mesi scorsi, è stata preparata una nuova ipotesi di lavoro che ha leggermente modificato il piano originale. Le stazioni marittime passano da sette e sei. Certe quelle di Rada San Francesco, molo Rizzo, Santa Cecilia e Tremestieri. Escluse invece quella della Cittadella e di Gazzi. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina