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Messina, il nuovo acquario di Villa Mazzini un fiore all’occhiello della città

Vanno avanti i lavori di restyling appaltati dall’amministrazione comunale

Per troppo tempo, l’acquario della Villa Mazzini è rimasto confinato nelle quattro mura che lo ospitavano. I contatti col mondo esterno, ossia con i visitatori, ridotti al lumicino, lo hanno relegato nel semianonimato. Il Comune ha però deciso di invertire il trend, grazie a un doppio appalto che fa rima con rilancio. Il cantiere è pienamente attivo e gli operai al lavoro. Da un lato, stanno intervenendo per ridisegnare in chiave moderna l’edificio, con un’azione di profondo restyling degli spazi, secondo un progetto seguito dall’assessore Massimiliano Minutoli. Dall’altro, stanno effettuando l’adeguamento sismico, aspetto di cui si occupa l’assessore Francesco Caminiti. Entrambi i rappresentanti dell’Amministrazione del sindaco Federico Basile, nelle settimana che si apre oggi, faranno il punto sul cronoprogramma col direttore dei lavori, nel corso di un sopralluogo sul posto.
«Gli interventi procedono a buon ritmo – sottolinea Minutoli –. Nel frattempo, abbiamo spostato le varie specie marine in vasche di supporto. Quando tutto l’iter taglierà il traguardo, avremo un acquario completamente rinnovato, che sarà aperto tutti i giorni della settimana alla cittadinanza, alle scolaresche e ai visitatori». Questa è la missione principale dei “Lavori di ristrutturazione e adeguamento tecnologico ed eliminazione delle barriere architettoniche dell’acquario di Villa Mazzini”, per 982.252,35 euro, al fine di «attuare le giuste condizioni strutturali e tecnologiche del corpo di fabbrica e sua destinazione d’uso», si legge nella relazione tecnica. Ma Palazzo Zanca vuole puntare le fiches sulla valorizzazione di questo edificio anche in virtù del degrado del tempo. Negli anni, la presenza di un ambiente umido e salmastro, ha causato un generale ammaloramento delle strutture e soprattutto delle vasche in mattoni e fronte vetrato verso la sala espositiva. Così, le pareti hanno perso la loro originaria consistenza e le vetrature si sono opacizzate. Si è persa, altresì, una idonea tenuta idrica. Ecco perché si è optato per una totale dismissione dei bacini esistenti e per la costruzione di nuove di maggiori dimensioni.

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