Dal lato di levante il boom di bagnanti sulle spiagge del Centro, dal lato di ponente i rifiuti abbandonati che formano vere discariche a cielo aperto.
Sono le due facce di Capo d’Orlando della prima domenica di settembre quando ormai la maggior parte dei turisti ha abbandonato la città per fine villeggiatura.
Ad affollare le spiagge del Centro sono in maggior parte i pendolari del mare, coloro che giungono sulla riviera, e non solo, dall’hinterland nebroideo ma anche dalle province di Enna, Catania e Palermo. Nonostante la città paghi lo scotto del dissesto finanziario che ha penalizzato il programma di manifestazioni estive, il suo mare, la spiaggia vellutata ed i suoi scorci naturalistici calamitano ancora i bagnanti. Certo non è il boom registrato a metà agosto, quando si contavano ben 10 file di ombrelloni ma, a settembre, tanti bagnanti non si vedevano da anni.
Da contraltare al boom sulle spiagge c’è quello delle mini discariche abusive di rifiuti nonostante siano state installate ben 15 video-trappole.
A Tavola Grande, sul lungomare che porta al depuratore, i cumuli di immondizia rischiano di creare vere emergenze ambientali. Purtroppo a determinarle pare siano anche i tanti villeggianti che, abbandonando per fine vacanza gli appartamenti affittati, si liberano così dei rifiuti evitando di smaltirli nel Centro Raccolta di contrada Pissi. Così facendo non vengono registrati e i proprietari degli immobili, spesso, riescono ad incassare totalmente in nero l’affitto, spesso caro e salato, dell’immobile.
Molti dei proprietari delle case vacanze che d’inverno sono chiuse, infatti, non pagano la Tari ( Tassa sui rifiuti) per cui non ricevono il mastello per la differenziata. Così gli inquilini-turisti a cui affittano la casa vacanza smaltiscono i rifiuti in modo selvaggio e negli angoli più remoti della città.
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