Quando ieri, di buon mattino, gli operai sono piombati sul viale San Martino e hanno iniziato a posizionare sull’asfalto i famigerati cordoli gialli, sono stati accolti con gli sguardi che, nei film di fantascienza, si riservano agli invasori alieni. Come se non si sapesse da tempo che prima o poi sarebbero arrivati, come se quelle strutture dai colori così sgargianti fossero uno strumento del demonio, e non un comunissimo oggetto utilizzati da sempre e ovunque. Ma si sa, quando di mezzo c’è una novità che riguarda la viabilità, a Messina il livello d’allerta si alza a dismisura. Anche se quella novità era annunciata da tempo.
Dopo il corso Cavour e il piccolo tratto di viale Boccetta che conduce a via Garibaldi, ieri è stata la volta della porzione di viale San Martino non destinata all’imminente pedonalizzazione permanente, dunque quella che va da viale Europa a via Santa Cecilia. Da lì in poi, fino a piazza Cairoli, da ottobre sarà tutto “free” per pedoni e amanti della bicicletta, e in una fase successiva, grazie ai fondi per il restyling della tranvia, verrà allineata la pavimentazione stradale a quella del marciapiede, dando anche un segnale visivo e impattante di come la decisione di rendere pedonale il Viale non contempli più passi indietro.
Tornando alla pista ciclabile, il progetto è noto da tempo (la gara risale al 2022), eppure è solo con l’apparizione del temuto cordolo che si scatena il dibattito. Proviamo, allora, a ricordare cosa prevede l’intervento in corso.
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