Non sembra ci siano lesioni agli organi dovute all’esame che era in corso. Il suo cuore però è andato in sofferenza in quei frangenti, fino all’esito tragico. Sono questi a quanto pare i due responsi principali dell’autopsia sulla donna 62enne deceduta nella giornata del 24 agosto in uno studio medico privato nelle fasi quasi finali di una gastroscopia.
Ieri è stato il medico legale Giovanni Andò ad eseguirla, tra qualche settimana racconterà tutto in una consulenza che consegnerà al pm Marco Accolla, il magistrato che ha aperto un’inchiesta su questo caso.
L’inchiesta vede indagati allo stato, come atto dovuto dopo la denuncia del marito della donna alla polizia, due medici, ovvero il gastroenterologo e l’anestesista che stavano effettuando l’esame il 24 agosto scorso.
Alle operazioni peritali di ieri, dopo il conferimento che era avvenuto in mattinata nell’ufficio del pm Accolla a Palazzo Piacentini, hanno partecipato anche altri medici legali: per i parenti della vittima c’era la dott. Elvira Ventura Spagnolo, nominata dall’avvocato Pietro Venuti, che assiste il marito e gli altri familiari della donna; e poi il prof. Alessio Asmundo e la dott. Daniela Sapienza, incaricati dagli avvocati Enrico Ricevuto e Bonni Candido, che assistono i due medici.
Tutto ruota attorno ai quesiti che il magistrato ha formulato al suo consulente per comprendere la dinamica dei fatti di quel giorno ma anche le fasi pregresse all’esame, anche rispetto alle patologie di cui la donna soffriva, come ha spiegato il marito nella denuncia, ovvero una forma di diabete e alcune problematiche cardiache.
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