Messina

Venerdì 22 Novembre 2024

Si entra nella fase clou della nuova era del servizio idrico integrato a Messina. Malgrado gli attriti

La rotta è tracciata e il tempo stringe. Nonostante sia accompagnata da un coro di proteste e un insieme di timori, il viaggio che condurrà al nuovo sistema idrico integrato sembra destinata a imboccare il rettilineo finale. La precedente tappa, ossia quella dell’adesione dei 92 Comuni su 108 della Città metropolitana di Messina alla nascitura società Messinacque era soltanto una formalità: è avvenuta o tramite delibera di ciascun Consiglio oppure, nei casi di diniego, attraverso commissari ad hoc inviati dalla Regione. Volente o nolente, quindi, si è passati allo step successivo, quello della creazione della spa che per il 51 per cento sarà in mano pubblica e per il restante 49 per cento avrà natura privata. Si avvicina infatti a grandi passi la data del 15 settembre prossimo indicata come termine ultimo per la “Selezione del socio privato operativo della costituenda società alla quale sarà affidata la concessione del Servizio idrico integrato per l’Ambito territoriale di Messina”. Si tratta di una procedura aperta con criterio di aggiudicazione che premia l’offerta economicamente più vantaggiosa. L’importo a base di gara è fissato in 2.569.505.531,44 euro, responsabile unico del procedimento è l’ing. Giuseppe Contiguglia. Alcune linee guida di questo mega appalto sono contenute nel disciplinare tecnico che «definisce e dettaglia il Servizio idrico integrato per l’Ambito territoriale ottimale di Messina, coincidente con il territorio della Città metropolitana di Messina, ad esclusione dei Comuni salvaguardati». Sono 16 e coincidono con Alì, Antillo, Basicò, Floresta, Frazzanò, Leni, Limina, Malfa, Malvagna, Mojo Alcantara, Motta d’Affermo, Roccafiorita, Raccuja, Santa Marina di Salina, Tripi e Ucria. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

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