Strade nuove e abbonamenti Atm, il tesoro “mordi e fuggi” di Messina: con 14 mln si potrà rifare il manto di alcune arterie
Un ricco gruzzolo messo da parte in sei anni e che ora in 4 mesi deve essere speso. È quasi una corsa contro il tempo quella del Comune di Messina per poter progettare, realizzare e rendicontare quelle opere che ha in mente di realizzare con le economie di gara del Pon Metro 2014-2020. Si tratta del piano operativo nazionale specificatamente studiato per le città metropolitane e che ha assegnato 88 milioni di euro a Messina. Come ogni piattaforma di investimenti di questo genere, la conclusione delle opere finanziate deve avvenire entro i 3 anni successivi al periodo di riferimento. E dunque i fondi devono essere spesi entro la fine del 2023. Dalle decine di progetti che sono stati realizzati con quei fondi, a valle delle gare d’appalto e quindi con i ribassi d’asta, sono avanzati 14 milioni di euro, un buon 15% del totale dei fondi a disposizione. Soldi che tornerebbero allo Stato se non fossero spesi in tempo. Ed è quello che vuole provare a fare Palazzo Zanca con progetti lampo su argomenti che consentono questa rapidità di esecuzione. In questi giorni, una delibera di Giunta, definirà nel dettaglio questi interventi che a stretto giro dovranno essere realizzati. L’investimento più significativo riguarda il rifacimento delle strade cittadine, un “pallino” di questa (e delle precedenti) amministrazioni, messe alle strette dalle pressanti richieste della cittadinanza che non ne può più delle montagne russe o delle buche che, in molti punti, “segnano” le strade cittadine. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina