Le opere a Messina non sono a rischio, ma i fondi, quelli sì. E non parliamo di quelli del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma quelli del Fondo sviluppo e Coesione. Non c’è preoccupazione a Palazzo Zanca dopo la notizia del probabile definanziamento di una parte delle opere del Pnrr che lo stesso Comune e anche la Città Metropolitana aveva programmato o addirittura strappato alla concorrenza con una specifica graduatoria di merito. Il buon lavoro fatto nei mesi precedenti, di fatto, blinda le opere stesse, ma la preoccupazione è sul lungo periodo. A finire al macero in particolar modo i finanziamenti per due importanti linee, quella dei Piani Integrati urbani, da 132 milioni condiviso fra il capoluogo e la provincia con la realizzazione anche della Città del Ragazzo, e, potrebbe esserlo anche il Pinqua, da 141 milioni, principale fonte per il Risanamento. «Le opere non sono in pericolo, verranno realizzate – dice Salvo Puccio direttore generale e deus ex machina dei fondi extrabilancio del Comune –. Questo perché siamo in regola con gli step previsti dalla procedura. Sappiamo già che quei soldi, saranno riprogrammati sugli Fsc 21 -27 che, non a caso, non sono ancora stati resi noti perché manca l’accordo Stato – Regioni. Le opere non sono a rischio perché abbiamo già un’obbligazione giuridicamente vincolante con le aziende che hanno ottenuto, tramite Invitalia, l’affidamento della progettazione e della realizzazione di tutte le opere. Progettazione, peraltro oramai, avviatissima e che si concluderà a fine estate». Il Comune e la Città Metropolitana hanno già ottenuto l’anticipazione di 13 milioni per i Piani Integrati e di 14,5 milioni per il Pinqua. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina