Sta piano piano rientrando, ad eccezione di alcuni fronti ancora aperti, l’emergenza incendi nella provincia di Messina soprattutto per effetto del maestrale, lungo la riviera ionica, dove si sta intervenendo anche con mezzi aerei. Per fare il punto si è riunito il centro coordinamento soccorsi in Prefettura. Nei comuni di Santa Teresa, Letojanni e Savoca, dove persistono focolai, i vigili del fuoco mantengono grande attenzione. Anche a Mandanici, interessata da vasti incendi, la situazione è sotto controllo. Ieri pomeriggio i pompieri hanno avviato l’attività di bonifica in alcune zone più a rischio con l’ausilio di personale dell’esercito, mentre squadre del corpo forestale, e personale dell’ex azienda foreste demaniali, ha svolto attività di verifica degli alberi che invadono le strade. Nei Comuni coinvolti ci sono famiglie sfollate a causa delle abitazioni distrutte; ettari di patrimonio boschivo sono stati bruciati. Ci sono criticità sugli impianti di illuminazione e telefonia, nonché sulla rete idrica di alcuni territori, danneggiati dalle fiamme. La viabilità ferroviaria, stradale e autostradale non registra criticità, salvo il tratto della statale 113 ancora interdetto tra il bivio di Oliveri e il bivio di Tindari per verifica staticità. È stata richiesta una ricognizione per la percorribilità delle strade provinciali, soprattutto nella zona di Patti, per la presenza di detriti rocciosi e potenziali cadute di pali delle linee telefoniche ed elettriche danneggiate dal fuoco. Il territorio resta ancora costantemente vigilato da uomini dei vigili del fuoco, del corpo forestale, dai volontari della Protezione civile e della Croce Rossa, oltre che dalle forze dell’ordine. Il centro coordinamento soccorsi resterà attivo.
La solidarietà di mons. Accolla
L’arcivescovo mons. Giovanni Accolla esprime solidarietà e vicinanza alle popolazioni colpite – con particolare pensiero alla gente del territorio dell’arcidiocesi messinese – per quanto stiamo vivendo in questi giorni di grande apprensione per i disastri ambientali causati dalle elevate temperature e dalla mano irresponsabile di uomini. Gli incendi che hanno devastato la natura non possono lasciare indifferente la coscienza di ogni persona – credente e non, ma tutti fratelli e sorelle in umanità – perché deturpare la natura equivale ad offuscare la bellezza di Dio riflessa nell’opera della creazione e danneggiare la vita umana e ogni forma di vita animale e vegetale. L’essere parte gli uni degli altri dentro il meraviglioso contesto del mondo deve responsabilizzare ciascuno, affinché tutti possiamo custodire il creato e consegnarlo con amore alle future generazioni. Vedere le fiamme lambire porzioni del nostro territorio mutandone il volto di centri storici ricchi di bellezza e tradizioni di fede, privando di beni importanti come la casa e perfino la vita, desta tanta sofferenza e impone una seria riflessione. L’arcivescovo è vicino a coloro che sono stati colpiti. È grato a quanti, a livello istituzionale e personale, stanno prestando la loro opera nell’intervenire per il bene della collettività. È accanto ai parroci e alle popolazioni più ferite, assicurando la presenza solidale della Chiesa, attenta ad urgenze e necessità.