È ancora acre per il fumo l’aria stamattina a Oliveri. Si cerca di fare una prima conta dei danni, ma la situazione non può dirsi ancora stabilizzata. Il paesaggio collinare è desolante, l’intero costone e il promontorio di Tindari trasformati in una brulla distesa nera di cenere. Incalcolabile il danno ambientale alla macchia mediterranea e alla fauna.
Sebbene la situazione non sia critica come l’inferno di ieri pomeriggio, stamattina in paese uomini del Corpo forestale sono al lavoro per domare alcuni focolai che si sono riattivati nel corso della nottata. Prioritario impedire come ieri pomeriggio che il fuoco raggiunga la stazione di pompaggio dell’acquedotto. Cosa che metterebbe al tappeto la già instabile situazione dell’approvvigionamento idrico. Il sindaco Francesco Iarrera è già in strada a coordinare la macchina comunale e indirizzare i soccorsi nei punti più sensibili. «I danni sono sicuramente ingenti – spiega – anche se è ancora presto per quantificarli. Colpita l’antica chiesa del castello, danni alle case, distrutto il parco mezzi di una ditta».
Ancora chiusa la Statale 113 tra il bivio di via Garibaldi e Locanda di Tindari per via del rischio crollo di alcuni alberi e per la presenza di detriti sulla carreggiata. Riaperta invece la A 20 in direzione Palermo.
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