Una morte improvvisa che ha gettato nel dolore una famiglia messinese e quanti lo conoscevano. E’ la vicenda di Antonino Campo, 73 anni, deceduto il 21 luglio alla casa di cura San Camillo dove si era recato per sottoporsi ad una tac all’addome con mezzo di contrasto. Il figlio ha presentato una denuncia ai carabinieri, per capire cosa sia successo. Non è escluso che nei prossimi giorni possa essere disposta l’autopsia. Come ricostruito nella denuncia, il pensionato si era recato nella struttura per sottoporsi ad una tac all’addome con il mezzo di contrasto in quanto, alla fine di maggio, aveva notato la presenza di sangue nelle urine. Preoccupato aveva eseguito esami del sangue e delle urine ma non era venuto fuori nulla. Su consiglio del suo medico, al quale si era rivolto poiché il problema rimaneva, aveva fatto un’ecografia addominale dalla quale emergeva un piccolo “calcolo caliceale” . Aveva poi fatto una visita specialistica presso un centro privato. Alla fine gli era stato consigliato di sottoporsi ad una Tac con un mezzo di contrasto all’addome. Aveva quindi prenotato l’esame presso la clinica San Camillo. Inizialmente la Tac era stata fissata per il 7 luglio ma dovendo fare altri esami diagnostici, in attesa che arrivassero i risultati degli altri accertamenti, era stato spostato tutto al 21 luglio. Venerdì mattina il pensionato si è quindi presentato presso la clinica per sottoporsi all’esame accompagnato da una nipote ma poco dopo l’ingresso nella stanza dove doveva fare l’esame – come ricostruito dal figlio nella denuncia - la nipote si accorgeva di una certa agitazione ed in effetti poco dopo lo ha contattato dicendogli che l’anziano aveva accusato un malore e che i medici stavano cercando di rianimarlo. Purtroppo quando il figlio è arrivato era troppo tardi, gli è stato comunicato che il padre era ormai deceduto. A questo punto la decisione di affidarsi all’avvocato Fabio Mirenzio e di presentare una denuncia per capire cosa è accaduto.