Barcellona, sciopero della fame di due detenuti: la casa circondariale teme “eventi critici”
Sciopero della fame ad oltranza di due detenuti, uno dei quali un artista di recente condannato all'ergastolo che si professa innocente. La casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto, dotata dell’Articolazione per la Tutela della Salute Mentale istituita all'interno dell'VIII Reparto dello stesso istituto, dove entrambi i detenuti che hanno intrapreso la protesta sono rinchiusi, ha diramato agli organi sanitari competenti una comunicazione per segnalare «eventi critici». Riguardano, appunto, i due uomini trasferiti di recente nella struttura dotata del Reparto che si occupa dei detenuti per i quali, durante la permanenza in carcere, insorgono disagi e patologie di tipo psichiatrico. Due sono, infatti, i detenuti che da giorni hanno iniziato lo sciopero della fame. Il primo ad intraprendere l'iniziativa di protesta, in quanto si professa innocente, è stato un immigrato di nazionalità algerina di 63 anni, seguito subito dopo da un detenuto siciliano di 64 anni, originario di Paternò di recente condannato all'ergastolo e per il quale ieri è stato fatto intervenire, su sua richiesta, un parroco del suo paese, suo consigliere spirituale per la confessione e comunione. Entrambi provengono da altri istituti. II detenuto di nazionalità algerina, è stato trasferito all'Articolazione per la Tutela della Salute Mentale della Casa Circondariale di Barcellona il 24 maggio scorso, proveniente dalla Casa Circondariale romana di “Regina Coeli” per ricevere cure e trattamento come minorato psichico. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina