Il rogo di domenica a Zafferia e a Pistunina ha riportato alla memoria le calde estati degli scorsi anni. La stagione degli incendi è cominciata e tutti si augurano che possa essere meno violenta di quella del 2022, una di quelle da segnare con il circoletto rosso. Un po’ in tutta la provincia la pioggia ha bagnato il terreno fino ad una decina di giorni fa, questo da una parte ha posticipato il periodo clou, d’altro canto potrebbe alimentare in maniera ancora più consistente gli effetti prodotti dall’azione dell’incendiario o dello sbadato di turno. Ne abbiamo parlato con Giovanni Cavallaro, dirigente dell’ispettorato ripartimentale Foreste della regione Siciliana per la provincia di Messina. Con lui siamo partiti dall’analisi dei mezzi a disposizione per fronteggiare la prima emergenza estiva per pericolosità. «Riguardo ai mezzi, la dotazione è pressoché identica rispetto allo scorso anno e dove si sono presentate particolari esigenze dovute alla vetusta dei mezzi stessi si è provveduto con l'impiego di mezzi leggeri forniti di modulo antincendio del Dipartimento Regionale della Protezione Civile. Un discorso a parte occorre fare rispetto agli uomini impiegati, in quanto gli avviamenti per le squadre antincendio boschivo hanno avuto un riscontro con quasi 80 unità in meno in ambito provinciale, pari quasi al 12% della forza totale. Abbiamo cercato di razionalizzare queste risorse con una distribuzione in 25 postazioni sparse sul territorio privilegiando le aree statisticamente più interessate agli incendi». In termini concreti, la flotta regionale è composta da 10 elicotteri di cui di stanza nel Messinese. Dallo Stato arrivano i preziosi canadair e gli elicotteri Erickson. E sono 30 in tutta Italia, i più vicini a Lamezia o Trapani. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina