Un esposto in Procura. Per accendere i fari sulle “ceneri” dell’ex lido di Mortelle ridotto a discarica. Lo annuncia dopo la pubblicazione del nostro reportage l’avvocato Ernesto Fiorillo, che è presidente di “Consumatori Associati”.
«Vi ringrazio - scrive in una nota -, a nome della collettività ed anche a nome di quella parte di messinesi addormentati che subiscono qualunque cosa. Il degrado e l’abbandono di due lidi, non uno, non sarebbe stata tollerata in nessuna parte d Italia! Consumatori Associati, legalmente riconosciuta dalla Regione Siciliana, intende partecipare ed ottenere la revoca della concessione demaniale che per quattro soldi, e forse solo in attesa di trovare un compratore eccellente, lascia tutto in degrado ed in abbandono».
«Per cui - prosegue il legale -, escludendo e recintando le aree fatiscenti se la concessione venisse revocata con somma urgenza si potrebbe in un mese aprire ai messinesi duecento metri lineari di accesso al mare libero. Noi non ci stiamo più - conclude -, e la prossima settimana presenteremo in esposto alla Procura ed a tutti gli Enti competenti, per chiarire una volta per tutte chi copra questo abbandono e cosa ci sia dietro il fatto che almeno il lido non sia stato riaperto. Per mantenere accesi i fari su questo ennesimo scempio di un bene comune, e mi auguro di avere anche il sindaco Basile dalla nostra parte».
E su questa vicenda l’architetto Nino Principato, a lungo funzionario comunale nonché addetto ai lavori in tema d’edilizia, è intervenuto per ricordare che «il lido di Mortelle è stato vincolato da me come zona A1 nel Piano regolatore vigente, per cui sono ammessi solo interventi di consolidamento statico, restauro conservativo, ristrutturazione, con esclusione di qualsiasi demolizione e ricostruzione».
Nel maggio scorso la struttura, che è parecchio estesa, circa ventimila metri quadrati, è stata al centro di un focus dei fotografi del progetto Liotrum Urbex, per l’associazione culturale Ascosi Lasciti. Ed è stato il racconto per immagini di uno scempio: in alcune camere, senza più vetrate, ci sono ancora i materassi, nelle aree interne solo sporcizia e rifiuti accatastati, la sala ristorante nel più totale abbandono.
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