Il Ponte sullo Stretto, o meglio il suo progetto, quindi il suo iter burocratico, si può dire che abbia avuto almeno tre vite: una prima, caratterizzata dal progetto preliminare, fino al 2008, quando il governo Prodi la fermò; una seconda, più breve, tra il 2011 e il 2012, giusto il tempo, in una fase in cui a Palazzo Chigi “regnava” Silvio Berlusconi, di arrivare al progetto definivo, prima che fosse il governo Monti a metterci su una pietra “quasi” tombale; e la terza, quella attuale, dopo la “resurrezione” voluta dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, con la Stretto di Messina Spa rimessa in moto. Ed è soprattutto nella prima e parzialmente nella seconda vita del Ponte che ha avuto un ruolo chiave, a livello territoriale, il Comitato interistituzionale per le opere connesse al Ponte.
Fu creato nel 2004 da Comune e Provincia, era coordinato dall’ex dirigente dell’ufficio Grandi opere di Palazzo Zanca, l’ing. Giovanni Caminiti, e fu un interlocutore importante, all’epoca, per accendere i riflettori su alcuni interventi necessari “attorno” al Ponte. Oggi quel Comitato non c’è più, ma sono in molti a invocarne il ritorno, per molteplici ragioni. Un po’ per avere un ruolo in una partita che, altrimenti, rischia di essere decisa in toto altrove; un po’ perché sono ritenute troppe le incognite da affrontare preliminarmente, rispetto ad un progetto “fermo” da ormai più di undici anni.
Una volontà che emersa in maniera evidente anche dalla tavola rotonda di “Thinkingreen”, l’evento parallelo ai Nations Award di Taormina, al quale hanno partecipato molti degli attori principali, almeno a livello messinese, dell’affaire Ponte: dal Comune alla Camera di Commercio fino agli ordini professionali di architetti e ingegneri. E c’era pure l’ing. Caminiti, quasi a riannodare le fila di un discorso interrotto. Già nei mesi scorsi proprio i presidenti degli ordini di architetti e ingegneri, Pino Falzea e Santi Trovato, in occasioni diverse, avevano sollecitato il ripristino del Comitato. Una proposta rilanciata venerdì a Taormina, quando nel salotto di Thinkingreen era seduto anche uno dei componenti del Cda della Stretto di Messina Spa, Gianfranco Saccomanno.
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