In attesa che si concretizzino progetti di ampia portata, come la nascita della Clinica veterinaria per cani e gatti oppure il Nuovo canile comunale, Palazzo Zanca ha pubblicato un bando relativo all’affidamento dell’appalto riguardante i “Servizi di canile comunale per un anno con l’opzione di rinnovo per un ulteriore anno agli stessi patti e condizioni”. Gli Uffici, d’intesa con l’assessore al Benessere degli animali Massimiliano Minutoli, hanno tracciato l’iter di una procedura aperta con importo a base di gara di 527.040 euro e data ultima di presentazione delle offerte il 3 agosto prossimo. La spunterà quella economicamente più vantaggiosa.
Dalla relazione tecnica redatta dal responsabile unico del procedimento, Michelangelo Restuccia, si premette che Palazzo Zanca vuole arginare il fenomeno del randagismo, che «per il costante pericolo per la sicurezza e l’incolumità dei cittadini, per i risvolti di carattere igienico-sanitario e per la necessità di garantire la cura e i benessere degli animali da affezione, continua rappresentare per la realtà comunale un grave problema».
È pertanto «necessario che l’Amministrazione – si legge – provveda al mantenimento degli animali attualmente presenti nelle strutture di ricovero, continuando le attività di prevenzione connesse al randagismo». Al momento, Palazzo Zanca non dispone di canili rifugio o canili rifugio-sanitario, dove poter detenere in cura e custodia i più fedeli amici dell’uomo ed «è in corso sul sito del Comune di Messina un avviso esplorativo per manifestazione di interesse e proposte mirate alla costruzione e gestione di un rifugio per il ricovero di cani e gatti e annesso rifugio sanitario mediante project financing».
L’assenza di strutture pubbliche comporta quindi l’affidamento a un soggetto esterno all’Ente del servizio di custodia, ricovero e mantenimento dei cani abbandonati nel territorio comunale. Allo stato attuale, l’Amministrazione conta sulla struttura Millemusi di Castanea, condotta dalla Lega nazionale per la difesa del cane. Il presente appalto, quindi, riguarda le attività di gestione dei randagi rinvenuti o catturati da nord a sud e non reclamati da privati cittadini.
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