Il sogno calcistico di Rocco Arena finisce in tribunale, con la dichiarazione di liquidazione giudiziale della società Football Club Messina Srl. La sentenza, che risale a qualche giorno addietro, è della seconda sezione civile presieduta dal giudice Carlo Madia e composta dai colleghi Claudia Bisignano e Valerio Brecciaroli. E si è arrivati a questo perché a febbraio era stata la Procura a presentare il ricorso per l’apertura della procedura, e dopo il contraddittorio con un decreto i giudici hanno dichiarato «l’inammissibilità del ricorso per l’accesso a uno strumento di regolazione della crisi e dell’insolvenza» avanzato dalla società calcistica, di cui Arena e rappresentante e presidente del Cda, e rappresentata in giudizio dall’avvocato Domenico Cataldo. Scrivono i giudici in sentenza che «sussistono i presupposti soggettivi e oggettivi di cui all’art. 121 c.c. per la dichiarazione di apertura della liquidazione giudiziale», e poi esaminano la situazione patrimoniale societaria. Ecco i dettagli: «in base alla situazione patrimoniale al 31.12.2021 (acquisita in atti a seguito degli accertamenti della Guardia di Finanza) la Football Club Messina Srl: a) risulta gravata da un elevato ammontare di debiti, sia nei confronti dei fornitori (pari ad euro 655.150,09), sia nei confronti dell’erario (pari ad euro 448.245,35 – debiti tributari); b) ha un attivo patrimoniale, pari ad euro 1.419.486,18 (di cui oltre un milione di euro di crediti in parte ancora non fatturati e pertanto di incerta realizzazione nel breve periodo), inferiore al totale delle passività, pari ad euro 1.708.086,60; c) ha un perdita di esercizio pari ad euro 288.600,42; - che sussiste anche lo stato di insolvenza della Football Club Messina Srl, come si evince dalla superiore situazione patrimoniale e come rappresentato dalla stessa parte resistente in sede di presentazione del ricorso ai sensi dell’art. 44, comma 1, C.C.I.I., in cui si afferma espressamente che i crediti vantati dai terzi (quantificati dalla resistente in euro 2.313.080,03) “non possono essere soddisfatti né tempestivamente, né integralmente: stante la situazione di illiquidità aziendale”» Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina