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Piano di Riequilibrio, in 215 pagine il destino del Comune di Messina

Il Comune ha presentato in volata una corposa risposta alla pesante relazione della Corte dei Conti: i dubbi del PD

Il click quasi sul gong. Il Comune di Messina ha inviato alle 12,59 alla Corte dei Conti di Palermo la risposta alla relazione sul piano di Riequilibrio della città. Si tratta del documento con il quale Palazzo Zanca conta di controdedurre alla severa relazione con la quale nei mesi scorsi i magistrati contabili avevano posto serissimi dubbi sull’impianto e economico finanziario presentato a settembre scorso. Il sindaco Basile avrà ancora una opportunità per poter perorare la causa Riequilibrio del Comune.
Infatti il 18 luglio sarà a Palermo in audizione per una ulteriore relazione e per rispondere alle eventuali domande dei giudici. Poi, dopo 20 giorni è atteso l’esito. Messina dunque di fronte all’ultimo bivio. Da una parte il proseguo, 11 anni dopo la prima adesione al Riequilibrio, dell’ azione di rientro dalla massa debitoria e dall’altra il dissesto ovvero il fallimento dell’ente con le conseguenze di ordine economico finanziario, ma anche politico, che ne seguirebbero. Ogni pronostico sarebbe fuori luogo, ma pensare che la strada per Messina sia spianata, al di là delle dichiarazioni pubbliche, risulterebbe azzardato.
Le cifre e le decine di tabelle di prospetto, ieri sono state tutte riviste. 215 pagine dense di cifre, prima ancora che di parole. Dirigenti, funzionari, assessori, tre avvocati hanno lavorato con il sindaco per preparare la difesa del Comune alle osservazioni puntuali della Corte.
«Se andasse male – dice Federico Basile qualche minuto dopo l’invio della documentazione – mi sentirei più che sconfitto, deluso per i lavori e per i risultati che abbiamo ottenuto».

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