«Messina! Sono passati sei anni e siete ancora qui, non ci credo... grazie! Penso a tutti quelli che hanno preso un treno, un'auto dalla Sicilia, dalla Calabria, dappertutto. Grazie!». Messina lo aspettava dal 2020 e lo ha avuto, ieri sera il TZN 2023 ha fatto tappa in città, destinazione stadio San Filippo. Davanti a più di 37mila sguardi, su un palco a sua immagine, senza protezioni, tanto scenico quanto essenziale, per riprendere quel rapporto personale col pubblico interrotto sei anni fa.
La scaletta è stata lunga e diffusa. Un faro puntato su vent'anni di carriera, tra pietre angolari come le immancabili «Sere nere», «Non me lo so spiegare», «Xdono»... e nuovi classici prepotenti com'è diventata «Accetto miracoli» («che è entrata nel cuore della gente senza che prima d'ora l'abbia mai nemmeno potuta cantare dal vivo»), che ha aperto il concerto per riallacciare un discorso dal vivo interrotto sei anni fa, per dire a chiare note «ciao, benvenuti, bentornati». Il discorso. La manifestazione di un pensiero, una categoria della parola che genera connessioni. Come quella con Raffaella Carrà, che Tiziano ha insinuato nella pancia dello spettacolo attraverso un lungo messaggio. Prima e dopo trentatré pezzi di Tiziano Ferro in oltre due ore di musica.
Da «Buona (Cattiva) sorte» a «La fine», passando per «La differenza tra me e te», «Hai delle isole negli occhi», «Imbranato», «Indietro», «Ed ero contentissimo», «Addio mio amore», «Alla mia età», «L’ultima notte al mondo», «Per dirti ciao!», «Ti voglio bene», «La prima festa del papà», «La vita splendida», «Stop! Dimentica», «E fuori è buio», «Potremmo ritornare», «Incanto», «Il conforto».
Ospite della serata, com'è tradizione di questo tour, la giovanissima Angelina Mango, figlia d'arte e vincitrice (nella sezione «Canto») dell'ultima edizione di Amici di Maria De Filippi. Lei ha cantato con lui e lui con lei. Avevano già fatto cose insieme, ché Tiziano è uno che si lascia ispirare dal talento degli altri e quello di Angelina l'aveva già sedotto tempo fa. Tra il pubblico c'era mamma Laura emozionatissima. Il pensiero è volato «all'artista straordinario che è stato papà Pino». Proprio loro due che erano nella giuria di quel Sanremo Giovani che ha portato un Ferro diciottenne in finale. Allora una preghiera: «Quando mia figlia farà la cantante... un occhio di riguardo!». «Lo Stretto a nuoto pur di venire in Sicilia» ci aveva confessato. Ieri sera a Messina il ponte è stato lui.
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