Sono passati ormai diciannove anni da quando, il 1° settembre 2004, scomparve la piccola Denise Pipitone.
Ma la mamma Piera Maggio non ha per nulla intenzione di arrendersi. E lo ha ribadito nel corso dell’incontro a villa Vaccarino che l’ha vista, nell’ambito del “Milazzo cult Festival” promosso dalla Pro Loco, dialogare col giornalista Giovanni Petrungaro.
Dopo i saluti dell’assessora alla Cultura, Lucia Scolaro, Petrungaro si è soffermato sul libro scritto da Piera Maggio “Denise, per te con tutte le mie forze”, che mostra questa mamma-coraggio, «personaggio controcorrente in una terra che spesso si fa condizionare da una mentalità che non si riesce a scardinare».
«Quella di Denise – ha detto Piera Maggio – è una storia di depistaggi ed anomalie nello svolgimento delle indagini, di interrogativi che non hanno avuto mai risposta».
Quindi un accenno al contributo che potrà giungere dalla Commissione parlamentare d’inchiesta costituita nel 2021 e una affermazione inequivocabile: «Noi abbiamo sempre saputo chi è colpevole. Per me e mio marito non è cambiato mai il giudizio per come sono andati i fatti. Per questo speriamo che ci sia quel bravo magistrato che metta le mani laddove è possibile verificare alcune cose».
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