Un elemento chiave del Piano della mobilità urbana sostenibile non può che essere il trasporto pubblico locale. È come un mosaico: se manca un tassello, anche gli altri perdono di significato. Così si può parlare di aree pedonali e piste ciclabili se, al tempo stesso, esiste un piano del trasporto e di parcheggi adeguato a supportarne la portata.
Il Piano di sviluppo del trasporto pubblico locale è il terzo piano di settore del Pums, uno dei più corposi. E parte da quel tram che l’amministrazione De Luca, nelle sue prime battute, osteggiava (o favoleggiava di sostituire con vagoni volanti). Nel tempo ci si è resi conto che è più “conveniente” valorizzare e, anzi, potenziare la tranvia. «Il miglioramento del servizio tramviario è un punto fondamentale per incentivare la popolazione ad effettuare la diversione modale dall’autovettura al mezzo di trasporto collettivo – si legge nella relazione del Pums –. Le analisi svolte mostrano come, rispetto alla condizione attuale del servizio, vi siano ampi margini di miglioramento dello stesso». E in particolare l’obiettivo è «l’incremento della frequenza delle corse e la riduzione del tempo di corsa, attraverso l’aumento del numero di mezzi utilizzati e l’eliminazione dei conflitti che producono una riduzione delle velocità di marcia». Meno attesa per gli utenti, tram più veloci, tempi più rapidi di spostamento e, di conseguenza, maggiore «attrattività del trasporto tramviario», con uno scenario che prevede di «prolungare la linea tranviaria a sud, spostando l’attuale capolinea da Bonino-Zir a Fiumara Gazzi, creando un nodo di interscambio alla stazione ferroviaria».
Uno degli strumenti attraverso cui ottimizzare i tempi di utilizzo del tram è quello dei cosiddetti “semafori intelligenti”, di cui si parla da sempre, senza vederli mai all’opera. Nel Pums «si prevede di regolare con apposito impianto semaforico tutti gli attraversamenti pedonali lungo la linea tramviaria, posizionati non in corrispondenza delle intersezioni già semaforizzate. Per ridurre il tempo di attesa pedonale e la perturbazione al deflusso veicolare, si propone di intervenire realizzando due isole salvagente rompi-tratta, a ridosso della sede tramviaria, per l’attraversamento stradale in tre fasi, di cui solo la centrale semaforizzata».
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