Il sistema di sosta, su strada e non, è l’altro tassello chiave del mosaico della mobilità. Il confine è quello delle Zone a traffico limitato, “vere” Ztl all’interno delle quali la sosta è totalmente gratuita per i residenti (ma solo un’auto per nucleo familiare), a pagamento per tutti gli altri, per «disincentivare l’utilizzo dei parcheggi all’interno dall’area urbana centrale, così da diminuire il numero di veicoli che utilizzano le aree più sensibili, e a spingere la sosta veicolare verso i parcheggi di interscambio dove il ticket ha un costo inferiore, una durata maggiore ed è integrato con l’utilizzo dei mezzi pubblici per il raggiungimento del centro storico cittadino». Ed è interessante il dettaglio dell’analisi sui parcheggi di interscambio, sui quali l’amministrazione comunale e l’assessore Salvatore Mondello, in particolare, puntano parecchio (anche “sfidando” il sentire comune di fronte ai tanti cantieri aperti).
«I parcheggi più distanti dalle aree centrali ma anche dalle residenze e dalle destinazioni finali, a pagamento, sono risultati abbondantemente sottoutilizzati, anche se serviti direttamente dalla tramvia»: si tratta dei parcheggi dei capilinea di Annunziata Est e Gazzi Sud, «in cui il grado massimo di riempimento è stato rispettivamente dell’11% e del 32%», secondo lo studio effettuato.
Per quanto riguarda «i parcheggi più distanti dalle aree centrali ma più vicini alle residenze o destinazioni finali, come quelli di Annunziata Ovest e Zaera Sud, pur regolamentati a pagamento hanno evidenziato un utilizzo piuttosto costante nell’arco della notte e della giornata, con indici di riempimento molto diversi»: il 57% per Annunziata Ovest e appena il 16% per Zaera Sud (Villa Dante). Un caso, quello del parcheggio di Villa Dante, dovuto probabilmente al fatto che «trattandosi di un parcheggio in struttura, gli utenti sono principalmente abbonati e l’accessibilità risulta di gran lunga inferiore rispetto alla sosta su strada, nelle immediate vicinanze gratuita e poco controllata». Vanno molto meglio Campo delle Vettovaglie e Cavalcavia, quantomeno ques’tultimo fin quando è stato gratuito.
«Nel complesso – si legge nel piano – il rilievo dei parcheggi di interscambio ha permesso di evidenziare la scarsa propensione all’interscambio vero e proprio, forse per le scarse prestazioni dell’attuale servizio tramviario, sia in termini di frequenza delle corse che dei tempi di percorrenza per il raggiungimento delle aree centrali. Questo aspetto andrà considerato e in qualche modo mitigato attraverso incentivi economici, quali la gratuità della sosta nei parcheggi più periferici o addirittura la gratuità del servizio di Tpl, in modo da rilanciare l’appetibilità dei parcheggi periferici in confronto a quelli su strada, che verranno ridotti nella disponibilità generale per l’istituzione delle Ztl nelle aree centrali o in termini assoluti eliminandoli a fronte della realizzazione delle nuove piste ciclabili o dell’istituzione delle nuove aree pedonali lineari».
Nel piano è stato fatto anche un calcolo, mettendo sui piatti della bilancia da una parte i nuovi parcheggi di interscambio e dall’altra gli stalli che spariranno per piste ciclabili e aree pedonali: il saldo è positivo, +4%, con un guadagno, a interventi conclusi, di 512 posti auto.
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