Messina

Lunedì 25 Novembre 2024

Le Eolie non sono discoteche, rispetto per tutti i turisti

Riccardo Gullo

Non si è fatta attendere la replica del sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, a quelle che definisce «esternazioni» degli onorevoli Nino Germanà (Lega) e Eliana Longi (Fratelli d’Italia). I parlamentari in due documenti dissentivano sulle sue ordinanze che disciplinano emissioni sonore, orari di apertura e chiusura dei locali e, quindi, indirettamente la cosiddetta movida, durante la stagione estiva. Provvedimenti che - secondo quanto scritto da Germanà e Longi (il concetto è uguale per entrambi) - rappresenterebbero un deterrente alla scelta della meta da parte dei giovani, quota importante del turismo locale, creando danni all’economia delle isole, nel momento in cui si va verso una leggera ripresa, dopo gli anni bui dell’emergenza sanitaria e vulcanica. La Longi aveva anche auspicato che il sindaco potesse rivedere le ordinanze. Ipotesi neanche presa in considerazione dal sindaco che tira dritto per la sua strada, convinto che si possano coniugare i vari profili del turismo con un po’ di buo senso. «La regolamentazione delle emissioni sonore e degli orari di apertura e chiusura dei locali – scrive nella replica il sindaco Gullo – non è frutto di convinzioni personali, ma di una situazione di anarchia e di disagio che si è venuta a determinare, guarda caso, proprio nelle isole del Comune di Lipari. I provvedimenti adottati tendono a dare risposta alle tante vittime della “mala movida” di questi ultimi anni che non sono state ascoltate e che hanno subito immensi disagi. Tale modello, tra l’altro, metterà al riparo l’amministrazione comunale dai rischi scaturenti dall’ultima sentenza della Suprema Corte di Cassazione che attribuisce ai Comuni l’onere di risarcire i cittadini vittime della “mala movida”». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

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