Il pericolo non è ancora scampato. Anzi servono ancora precauzioni da parte dei cittadini e degli amministratori di condominio.
Nella “zona gialla” ci sono ancora tracce degli idrocarburi che sono finiti nella rete idrica, oramai tre settimane fa. Non sono dati allarmanti, ma sufficienti a non far cadere l’attenzione e a mantenere inalterata anche l’ordinanza del sindaco emessa il 21 giugno. Quella che vieta in tutto il quadrilatero l’uso dell’acqua a fini potabili. Ci si può lavare, ma non si può bere o cucinare senza precauzioni.
A far suonare ancora l’allerta è l’esito di alcune campionature fra quelle che sono state raccolte fra mercoledì e venerdì scorsi sul laboratorio mobile che l’Amam ha messo a disposizione della popolazione. Circa 200 famiglie hanno portato un campione di acqua che usciva dai propri rubinetti per farlo testare e sapere se i valori erano tornati nei termini.
«Ad oggi i valori sulla rete risultano conformi – dice la presidente dell’Amam Loredana Bonasera– . Stiamo aspettando tutti gli esiti delle campionature nelle abitazioni. Alcune le abbiamo analizzate e ci sono sporadiche situazioni a margine di soglia ma potrebbero essere inattendibili perché molti non hanno pulito i serbatoi come già indicato nell'ordinanza del sindaco del 21 Giugno. E' bene procedere prima con la pulizia dei serbatoi e poi eventualmente analizzare il campione».
Dalle parole della presidente, dunque, si evince che ci sono ancora tracce di gasolio in una parte dei casi. Vengono definiti sporadici, ma non se ne conosce ancora l’esatto numero per poter dare una percentuale. La concentrazione di idrocarburi nei test risultati ancora positivi è comunque non così alta come quando, a metà giugno scoppiò il caso.
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina
Caricamento commenti
Commenta la notizia