Il filo rosso che lega i nove comuni è quello della possibilità di poter investire una somma fra i 110 e 115 milioni di euro. E adesso c’è anche una strategia che dovrà portare alla delicata gestione di questo tesoro. È quella approvata dai 9 sindaci a fine giugno e che presto si dovrà tramutare in azioni concrete, quelle che dovranno far atterrare sui territori progetti concreti e concertati per lo sviluppo omogeneo di tutta “cintura urbana” messinese.
I fondi sono quelli del Fua, acronimo dall’inglese di Functional Urban Areas. Fino alla scorsa programmazione, erano quelli di Agenda Urbana, ma in questo Po Fesr vengono finanziate azioni sinergiche di aree urbane composte da un centro abitato ad alta densità abitativa (in questo caso Messina) e da una zona di conurbazione che sviluppa “pendolarismo” e che è strettamente integrata dal punto di vista occupazionale. Le Fua in Sicilia sono nove, tre metropolitane e sei corrispondenti alle altre 6 province. Quella di Messina, metropolitana, comprende altri 8 centri: Alì Terme; Itala; Rometta; Saponara; Scaletta Zanclea; Spadafora; Venetico; Villafranca Tirrena. A Palermo sono 31 a Catania 21. In totale la Regione avrebbe a disposizione circa 900 milioni di euro e secondo una stima fatta da Palazzo Zanca per il Fua di Messina ci sarebbe una cifra che supera i 100 milioni.
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina
Caricamento commenti
Commenta la notizia