Subito dopo la morte di Sergio Romeo, avvenuta all’una di notte dell’8 giugno scorso al “Fogliani” di Milazzo, gli investigatori dell’Arma apprendono elementi degni di nota «da conversazioni captate nell’ambito di altro procedimento penale». Nelle fasi antecedenti al ricovero, a destare sospetto sono alcune interlocuzioni tra un familiare della vittima e un’altra persona. Si fa riferimento a un pestaggio «a colpi di mazza», nel corso di un’aggressione «iniziata il 5 giugno 2023 nelle vicinanze di un bar di Venetico ubicato nei pressi delle case popolari, per cause non chiare», si legge nell’ordinanza della gip del Tribunale di Messina Claudia Misale. «Doveva pensare prima... apposta di dargliele là, gliele dava nelle gambe ed era tutto a posto», afferma un parente di Romeo intercettato mentre dialoga con un amico. E ancora: «Ognuno si deve assumere le sue responsabilità». Da un’altra conversazione emerge che «Sergio ha iniziato a insultarlo, diceva che vali 20 euro, carabiniere» e Paolo «che non sta bene con la testa gli diceva la devi finire, è tornato indietro... all’indomani... non so com’è successo, non sono riuscito a capire ancora, c’è chi dice che è successo dove abita Sergio... gli hanno dato due colpi di bastone due colpi di mazza, gli hanno spappolato il fegato e la milza». I carabinieri appurano che Paolo Carbone non si vede più a Valdina, «tanto che in quei luoghi si vociferava fosse stato arrestato», si evidenzia nell’ordinanza. Gli inquirenti allora ipotizzano il suo allontanamento dal domicilio di Venetico. Intercettato, Carbone riferisce a una donna di avere intenzione di lavorare come cuoco in un ristorante a Roccaraso, in provincia dell’Aquila, e le confessa: «Ho bisogno di Dio, infatti apposta ho messo quella collana». E lei: «Bravo, tienila sempre, perché quella ti protegge». Dalle indagini emerge poi che Carbone era solito recarsi a casa di Romeo «per cercare dei soldi, che periodicamente gli venivano dati, circa 20 euro». Poi i due avevano rotto i rapporti, perché «si era stancato di dargli sempre i soldi».