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Messina, il cadavere di un giovane di 27 anni ritrovato a Zafferia all'interno di un'auto

Una tragedia scioccante che ha gettato nello strazio una famiglia e scosso la comunità di Zafferia. Un caso sul quale dalla prima serata di ieri è in corso un’ampia indagine anche scientifica dei carabinieri per comprendere cosa sia realmente accaduto.
Il corpo di un giovane, il ventisettenne N. M. è stato trovato in stato di decomposizione poco dopo le 20.30 all’interno di un’auto parcheggiata in fondo a uno stretto vallone cui si arriva dalla lunga viuzza Petrolo, una traversa alle spalle della piazza centrale e della chiesa di San Nicolò di Bari. A compiere il macabro rinvenimento dopo una segnalazione giunta ieri al 112 è stata una pattuglia del nucleo Radiomobile dei carabinieri, sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco e un’ambulanza. In base ai primi rilievi sommari sul corpo, nulla è stato possibile dedurre in merito alle cause del decesso, se sia riconducibile a violenze o responsabilità di terzi, oppure agli effetti di un malore che avrebbe stroncato la vita del giovane in un luogo così desueto e frequentato abitualmente solo dalle poche famiglie che risiedono lungo la stretta via in discesa. Ad indagare è il nucleo investigativo dei carabinieri insieme alla compagnia Messina Sud mentre, per i rilievi tecnico-scientifici sia sul cadavere che sulla vettura – una Smart di colore blu – procedono gli specialisti del Ris. Questi ultimi accertamenti sono proseguiti fino all’alba di oggi e potranno fornire probabilmente, già nei prossimi giorni, le prime indicazioni.

In questo momento gli elementi certi sono davvero pochi. Si sa che N. M. si era allontanato da casa da alcuni giorni e che i suoi genitori, sabato scorso, preoccupati, ne avevano denunciato la scomparsa ai carabinieri. Si sa, al contempo, che la “Smart” a bordo del quale è stato ritrovato il suo corpo, apparteneva ad un amico che potrebbe avergliela prestata. Fa riflettere anche il fatto che la piccola utilitaria non recherebbe segni particolari di incidenti avvenuti lungo la stretta discesa, come se fosse stata parcheggiata lì dov’è stata trovata. Ad ampliare ulteriormente il mistero vi è il fatto che in una delle notti scorse alcuni residenti sono stati svegliati di soprassalto da un assordante abbaiare da parte di tutti i cani residenti lungo la discesa. Qualcuno è anche uscito dal portone con una torcia, temendo che qualche automobilista potesse essersi bloccato in qualche tratto della stretta discesa e non saper più invertire la direzione e risalire verso l’abitato, come talora accade, ma poi non avrebbe sentito o visto nulla di particolare o di preoccupante.
Solo il trascorrere dei giorni potrà dire di più. In questo momento una famiglia straziata piange la morte un figlio di 27 anni senza poterne comprendere le cause.

 

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